Opere pubbliche, contenimento del dissesto idrogeologico, nuove politiche abitative e di riqualificazione urbanistica, le parole d’ordine del segretario provinciale della Feneal-Uil
“Il grido di allarme dei Piccoli Comuni e dei Monti Dauni non può essere ignorato. Se vogliamo evitarne l’estinzione dobbiamo essere in grado di escogitare soluzioni rapide, concrete e innovative”. Ad affermarlo è il segretario provinciale della Feneal-Uil, Juri Galasso.
“L’arrivo delle stagioni fredde, di solito, evidenzia in maniera drammatica il livello di isolamento di Borghi, Piccoli Comuni e Monti Dauni: strade che franano, servizi sociosanitari inefficienti, spopolamento, difficoltà a raggiungere i centri più grandi. Sono, ormai, diversi decenni che è del tutto assente qualsiasi intervento di contenimento del rischio idrogeologico, di messa in sicurezza di canali e corsi d’acqua, di rimboschimento e di rifacimento di strade provinciali e statali. Non soltanto le grandi incompiute – come la Pedesubappenninica – sono rimaste tali ma perfino la manutenzione ordinaria delle arterie è diventata sempre più inefficace e incostante”, spiega il segretario provinciale della Feneal-Uil. “La progressiva riduzione delle entrate statali, l’invecchiamento della popolazione, lo svuotamento di competenze della Provincia e la disoccupazione hanno fatto il resto determinando le vibranti proteste da parte di diversi primi cittadini dell’area”, afferma Galasso che rimarca come “O Governo e Regione sono davvero in grado di varare un piano straordinario di finanziamenti per opere pubbliche e una totale rimodulazione delle politiche abitative e di riqualificazione urbanistica in queste aree, oppure lo spettro dell’estinzione diverrà realtà”.