Consideriamola la classica caduta sulla buccia di banana, che fa male e fa guardare le innumerevoli ammaccature che inevitabilmente ha lasciato. Il Manfredonia dopo la manita subita domenica scorsa a Francavilla intende derubricare la cosa alla voce “incidente di percorso”. Per farlo, occorre che i sipontini rialzino immediatamente la testa, a partire da domani, al Miramare infatti arriverà la Serpentara, fanalino di coda assieme al Gallipoli a quota zero in classifica, appena tre gol segnati e dieci subiti. Sulla carta, un avversario semplice da battere. Appunto, sulla carta. Il rettangolo verde dice ben altro, ossia che bisogna sempre giocare concentrati dal primo minuto fino all’ultimo, evitare quei cali di tensione che alla fine possono mandare in tilt il sistema. Un po’ come è successo contro l’undici di Lazic, Manfredonia in vantaggio, nemmeno un giro di lancette e pareggio dei lucani. Poi il black out e quattro gol incassati in poco più di un quarto d’ora. Serve la vittoria, i tre punti, come contro il Marcianise, una decina di giorni fa lo squillo di tromba di Romeo è bastato per centrare la prima vittoria in campionato. Il gruppo c’è ed è unito, giovani interessanti e i cosiddetti “vecchi”, le idee tattiche di mister Vadacca anche, rispetto allo scorso anno però si intravede qualche lancio lungo di troppo. Forse, manca ancora qualcosina per rimettere a posto gli ingranaggi perfetti della passata stagione, diciamo un Colombaretti, un Antonio Gentile e un Antonio La Porta.
Antonio Guerra
Non bisogna scoraggiarsi al primo svarione, può capitare.
Cosa dovrebbero dire i tifosi juventini?
Un solo grido FORZA DONIA!!!! e a morte i forbicioni