I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno tratto in arresto in flagranza di reato per atti persecutori e violenza privata un trentenne pregiudicato di Foggia, A.L.. Giorni fa, una delle pattuglie dei Carabinieri impegnate nel servizio di controllo del territorio, poco dopo la mezzanotte, transitando in una via del centro cittadino, ha notato un giovane aggredire una donna, trattenendola per i capelli. Immediatamente i Carabinieri sono intervenuti dividendo i due e procedendo alla loro identificazione. Dal racconto fatto dalla donna nell’immediatezza, emergeva una relazione sentimentale tra i due oramai incrinata, a cui l’uomo pare non voleva rinunciare. Quella sera la donna, che era in compagnia di alcune amiche, era stata avvicinata dall’uomo che avrebbe preteso di voler dormire da lei e al rifiuto le si era avventato contro, prendendole i capelli e sbattendole la testa più volte per terra, come reso noto dagli inquirenti.
Al tentativo delle amiche di difenderla, l’aggressore aveva tirato fuori un coltello dalla tasca posteriore minacciando tutte di morte. Data la confusione creata, anche le macchine in transito per la strada rallentavano e tra queste una condotta da un parente delle ragazze che, intuito cosa stesse accadendo, è sceso correndo in aiuto delle giovani. Nello stesso momento intervenivano i Carabinieri bloccando l’uomo. Attraverso varie testimonianze, emergeva la vicenda di una relazione sentimentale tormentata fatta di continue violenze subite dalla donna e mai denunciate. Ultimamente l’uomo era sempre più violento tanto che a fine luglio la donna aveva mosso la prima denuncia per lesioni nei confronti dello stesso. Al termine degli accertamenti, l’uomo è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari.
I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno inoltre tratto in arresto in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali dolose aggravate e minaccia grave il settantenne S.M..
I Carabinieri, dopo la segnalazione di una lite in atto, sono intervenuti in un’abitazione bloccando un uomo che stava aggredendo due donne, identificate poi nella ex moglie e nella figlia. Dalla ricostruzione fatta dai Carabinieri, grazie ad alcune testimonianze, è emerso che l’uomo, non più convivente con la moglie, si è presentato nell’abitazione di quest’ultima – in casa insieme ai figli, ai nipoti ed altri conoscenti – e per futili motivi ha iniziato a minacciare di morte la figlia, lanciando vasi contro la ex moglie e colpendo le donne con la spalliera di una culla. Le violenze si sono interrotte solo grazie ad una chiamata fatta ai Carabinieri da un’amica testimone degli accadimenti e grazie all’immediato arrivo dei militari sul posto. L’uomo è stato tratto in arresto e sottoposto ai domiciliari.