Giovedì 21 Novembre 2024

Crisi di liquidità della società Oasi Lago Salso S.p.A., a rischio i progetti comunitari

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Il Centro Studi Naturalistici ONLUS si appella agli altri soci

 

 

La crisi di liquidità che ha investito nel 2015 l’Oasi Lago Salso mette a serio rischio il completamento dei progetti comunitari di conservazione della natura in corso nell’area.

È l’allarme lanciato dal Centro Studi Naturalistici ONLUS con una lettera indirizzata al sindaco del comune di Manfredonia e al presidente del Parco Nazionale del Gargano, i due soci pubblici della società che dal 2004 gestisce l’area naturale protetta.

Nel corso dell’Assemblea dei Soci del 3 luglio scorso il presidente Pietro Salcuni spiegava che la crisi di liquidità deriva da un perdurante ritardo nell’incasso di importanti crediti nei confronti di enti pubblici (comune di Manfredonia e Regione Puglia) e soggetti privati, invitando i Soci ad effettuare un prestito alla società, al fine di poter concludere i lavori dei progetti comunitari in scadenza nel 2015 e rendicontare le relative spese.

Nonostante gli impegni presi dai Soci nel corso della riunione, ad oggi la situazione è ancora in stallo e dopo la pausa estiva non è stato possibile riprendere i lavori che dovranno essere improrogabilmente conclusi entro il 31 ottobre 2015. Anche il trasferimento delle quote societarie dal Comune, che ha dichiarato di non avere la possibilità di finanziare la società, al Parco, che invece si è reso disponibile a coprire anche la quota del Comune, sembra non essersi ancora perfezionato, nonostante la delibera consiliare che disponeva la cessione sia stata approvata sin dallo scorso aprile.

Nel caso in cui i lavori non dovessero essere completati (ormai manca poco più di un mese alla scadenza e, andando incontro alla stagione autunnale, in caso di piogge le aree non saranno più praticabili), la Società sarà esposta al grave e concreto pericolo di non vedersi riconosciuta dalla Commissione europea buona parte dei costi finora sostenuti per il progetto, con enormi danni per le casse dell’Oasi. A ciò si aggiungerebbe il danno ambientale per habitat e specie che non potranno trarre i benefici previsti dagli interventi.

I lavori realizzati in questi anni, ed ora a rischio di completamento, hanno consentito di realizzare un centinaio di ettari di nuove zone umide e incrementare notevolmente la ricettività faunistica dell’area, elemento indispensabile perché l’oasi possa rappresentare il fulcro di un nuovo sistema turistico basato sulla tutela e conservazione dell’immenso patrimonio naturale del comune sipontino.

Poiché per riprendere tempestivamente i lavori occorre una somma molto inferiore a quella necessaria per la successiva rendicontazione, il CSN auspica un tempestivo intervento da parte dei Soci pubblici per sbloccare la situazione, ribadendo la sua disponibilità, già manifestata nel corso dell’assemblea dei Soci, a versare immediatamente la quota di prestito di propria spettanza e invitando il Parco a fare altrettanto, nell’attesa che il Comune trasferisca la propria partecipazione azionaria.

Già in passato, infatti, il CSN, unico tra i tre soci, ha effettuato prestiti alla Società per consentirle di far fronte ad analoghe esigenze di cassa, anche al fine di evitarle il ricorso al finanziamento bancario, rivelatosi in altre circostanze estremamente oneroso.

 

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  • Troppe persone interessato ha questo parco,vuoldire solo una cosa,che c’e’da succhiare soldi, ma’perche dobbiamo pagare noi cittdini?con aumenti delle tasse?

    pensionato 21/09/2015 16:16 Rispondi
  • Ma questi parchi, non devono mantenersi con i propri introiti?
    Perché sprecare soldi pubblici per queste realtà che servono solo a mantenere, consigli di amministrazione, presidenti e uffici vari; guarda caso politici, amici e conoscenti.
    Se non riescono a mantenersi che chiudano.
    Il paese è pieno di debiti e i rami secchi vanno tagliati.

    tonino 01 51 21/09/2015 11:32 Rispondi
    • X tua info, il presidente da quando insediato ha rinunciato a qualsiasi compenso.

      Resto 21/09/2015 15:12 Rispondi
  • Piangono miseria. La gita al lago salso è la cosa più squallida che un turista possa fare. Voi sapete cosa è il passaparola? Se uno va a fare il percorso del lago salso non lo consiglia a nessuno.
    Un altro carrozzone mantenuto da voi. Chiudete tutto ciucciasoldi. Non siete capaci. Chiamiamo qualche teddesco a gestire. State uccidendo il futuro dei vostri figli. Che schifo!!
    E VOGLIONO I SOLDI…. I SOLDI…. altrimenti come …

    Zebrotto 21/09/2015 11:11 Rispondi

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