Diciotto milioni di euro per rimettere in sesto la dorsale lungo la quale si muove tutta l’economia del territorio garganico. A cui si aggiungono 7 milioni da destinare ai territori alluvionati del tarantino. Il provvedimento approvato dalla Giunta regionale, è stato annunciato stamattina nel corso della giornata dedicata ad “Antonio Facenna”, il giovane allevatore scomparso lo scorso anno a causa dell’alluvione sul Gargano, nel padiglione della Regione in Fiera del Levante. Il presidente Michele Emiliano dopo aver a lungo ricordato la figura di Antonio Facenna, alla presenza dei genitori Giacomo e Dora, dei familiari e degli amici, ha detto: “Inseriremo il Gargano, assieme ai Monti Dauni, nel finanziamento delle “Aree Interne”.
Un gesto che ritengo doveroso. Tanti i problemi e le lotte da affrontare, ma dobbiamo rimuovere tutte le situazioni di pericolo esistente. Non è facile. Molti sono venuti a fare incoraggiamenti e promesse, adesso però – ha sottolineato – bisognerà trasformarli in realtà. Io vorrei che nella localizzazione delle nostre attività umane, si abbia sempre la possibilità di stabilire con un certo anticipo quali sono le zone di pericolo e quali le più sicure. Dobbiamo realizzare una vera e propria mappa, perché probabilmente quella sera, se avessimo avuto un minimo sentore di questo pericolo, le cose potevano andare diversamente.
Noi questi sacrifici e questo lavoro lo dobbiamo fare per i figli degli altri, perché è evidente che se un senso le tragedie possono avere è solo quello di evitare che altri fatti analoghi possano accadere successivamente in futuro. La presenza di Giacomo e Dora descrive con semplicità ed efficacia lo scopo di questa giornata: noi vogliamo parlare di quello che era il sogno di Antonio, cioè spiegare al mondo come si può vivere secondo natura, in equilibrio con un rapporto con gli animali che ti danno la possibilità di produrre, con la natura che non si depaupera ma anzi trova vantaggio nel rapporto con l’uomo, come è accaduto per secoli e secoli. Quando Antonio voleva spiegare al mondo cosa voleva dire “essere podolico” – ha aggiunto – esprimeva la ricerca di questo equilibrio, cercava di spiegare ai suoi amici, quelli che avevano ambizioni di fare carriera, il perché lui preferiva stare vicino ai suoi animali. Vogliamo che quest’esperienza di vita non si disperda, anzi ci auguriamo che le cose belle costruite da Antonio traccino la strada da percorrere in futuro”. “Nella scorsa giunta – ha detto l’assessore all’Agricoltura Leonardo Di Gioia – abbiamo approvato un provvedimento per le strade rurali che costituiscono il tessuto entro il quale si muove la vera autonomia dei paesi del Gargano, per 25 milioni di euro. Quindi – ha continuato – tutti i Comuni alluvionati del Gargano, potranno ristrutturare e rimettere in sesto tutte quelle strade che poi, in parte sono quelle che costituiscono la dorsale su cui si muove l’economia agricola.
Di questi 25 milioni – ha precisato l’assessore – 7 milioni verranno utilizzati per la zona del Tarantino, dove nel 2013 ci fu un’alluvione drammatica. Soldi – ha concluso – che quindi consentiranno anche a questi Comuni lo scorrimento della graduatoria e quindi di avere uguale trattamento da parte dell’amministrazione regionale”, “Antonio Facenna – ha proseguito Di Gioia – ha scelto di fare l’allevatore per vocazione. Lui ha preferito la natura e la difesa del territorio come stile di vita perché considerava l’agricoltura un luogo dove innovare nei metodi di coltura e di allevamento. Aveva scelto di investire sulla terra con intelligenza e aveva fatto domanda per avviare una masseria didattica. Quella masseria deve diventare un emblema perché è il luogo dove ci sono persone che sanno fare e insegnare come si fanno le cose in agricoltura”. Il presidente del Parco del Gargano Giuseppe Pecorella, ringraziando la Regione per aver acceso un riflettore importante sul territorio garganico ha rimarcato l’importanza di creare strutture sul territorio per conservare le tradizioni. “Chi non conserva il proprio passato non mantiene il proprio futuro” ha detto nel suo intervento. Le masserie didattiche sono lo strumento giusto per conservare la memoria delle tradizioni e farle conoscere alle generazioni future attraverso le visite delle scolaresche che potranno apprendere i segreti della terra.
Dopo il saluto del presidente della Fiera, Ugo Patroni Griffi, l’incontro si è concluso con l’applauso della sala e un augurio di pronta guarigione da parte del presidente Emiliano al pilota del Fire Boss Salvatore De Palma in collegamento telefonico, precipitato al suolo nel corso dello spegnimento di un vasto incendio nelle campagne garganiche.