Domenica 24 Novembre 2024

Tempo di Bilanci…

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La campagna elettorale è terminata; le promesse relative forse; la speranza per un domani migliore rimane. La fine di ogni esperienza di vita porta con se la logica riflessione su ciò che è stato, sui meriti ma anche sulle inevitabili mancanze umane. Riflessione che al termine di un’amministrazione comunale è possibile a tutti i cittadini. O meglio così dovrebbe essere. Chi di noi conosce il rendiconto di gestione del 2014 alzi la mano. Il rendiconto di gestione del 2014, come previsto dall’art.227-comma 2-del D.Lvo 18.8.2000 nr.267-Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, doveva essere deliberato dall’organo consiliare del Comune entro il 30 aprile del 2015. In data 12 maggio c.a. il Prefetto della Provincia di Foggia, rilevato che il Consiglio comunale di Manfredonia non aveva allo stato attuale provveduto all’approvazione del rendiconto di gestione suddetto, assegnava il termine di 20 giorni ai Consiglieri per la relativa approvazione. Il Presidente del Consiglio Comunale, Nicola Vitulano convocava, in verità già in data 30 aprile 2015, il Consiglio Comunale per il 22 maggio seguente per la tanto agognata approvazione. In linea dunque con le disposizioni del Prefetto. Purtroppo la nostra aula consigliare non vedrà il 22 maggio alcuna approvazione essendo state avvalorate le richieste di rinvio di alcuni consiglieri comunali, motivate dai di loro impegni elettorali. Essendo scaduto il termine utile, all’orizzonte si intravede nitido un triste commissariamento ad acta e quindi il conseguente scioglimento del consiglio comunale uscente, già alla sua “naturale” fine in virtù dell’elezioni amministrative del 31 maggio. Cosa conterrà mai questo rendiconto di così problematico tale da giustificare l’intervento commissariale? In merito non possono venirci incontro neppure gli uscenti consiglieri comunali che hanno ricevuto solo un cd con il bilancio, consistente in un’elencazione di macro numeri aggregati, senza i pareri della commissione bilancio, della verifica e quindi della relazione dei revisori dei conti. Con i numeri aggregati si conoscono però le entrate tributarie non la qualità della spesa. I residui attivi e quelli passivi (gli uni risultato finale di crediti, gli altri di debiti che l’ente comunale nutre verso terzi) sono presenti ma si sottolinea che dei primi non si conoscono l’attuale condizione dei soggetti debitori e della somma spettante mentre dei secondi conosciamo le fatture di acquisti da onorare rigorosamente. La voce degli utili, che riporta un bel +10.000 €, non contempla quale partecipata comunale li abbia determinati e quale invece abbia prodotto perdite. Infine gli indicatori finanziari allegati presentano per il 2014 ,ultimo anno rendicontabile del Riccardi I, in confronto all’2009, ultimo del Campo II, un aumento dell’autonomia impositiva del 160% ed uno della pressione tributaria del 185%. La decisione di rinviare la seduta del 22 maggio scorso non può essere allora l’extrema defensio compiuta per non fare conoscere un dato non roseo in vista dell’imminente tornata elettorale? Probabilmente le bulgare percentuali di vittoria non sarebbero cambiate ma forse oltre che a trattare “dati alla mano” un tema particolarmente “caro” alle magre tasche di tanti di noi si sarebbe compiuto un atto di onestà verso Manfredonia da parte dell’amministrazione uscente. Il bello della politica, della democrazia indiretta sta nell’atto di fiducia che gli elettori nutrono verso gli eletti. Ma la fiducia recentemente data non può che basarsi su dati concreti, altrimenti tende a trasformarsi in palese fessità.

Domenico Antonio Capone

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