Quando si inaugura un monumento pubblico regna sovrana una certa dose di pomposa teatralità frammista ad un elevato tasso percentuale di perbenismo da parte delle autorità cittadine ma anche saltando il guado, tra il pubblico, non si può non notare l’ergersi impetuoso di navigati critici artistici e in generale del buon costume. Tutto ciò, pero’, non e’ accaduto, nel pomeriggio di ieri, domenica 24 maggio (centesimo anniversario dell’entrata bellica italiana nel primo conflitto mondiale), quando, in piazzale Ferri, di fronte all’ingresso del castello comunale, prospiciente il lungomare, vi e’ stata, alla presenza del sindaco uscente, Angelo Riccardi; dell’arcivescovo Michele Castoro; del professor Salvatore Lovaglio e del dott. Giuseppe Palladino, l’inaugurazione della statua equestre del fondatore della nostra città, Re Manfredi, figlio di Federico II di Svevia e della principessa Bianca Lancia. Il nostro illustre progenitore ha dovuto attendere quasi 760 anni (morì, infatti, per mano angioina nella battaglia di Benevento, nel 1266) per vedere la concretizzazione materiale di un degno monumento celebrante la sua figura; la sua azione imperiale e il suo, troppo spesso fumoso, ricordo. Solo a partire dal 2011, l’amministrazione comunale bandisce, dopo reiterati ma falliti tentativi promossi da vari comitati pro monumento, un concorso di idee per la realizzazione di un complesso scultoreo che ha, poi, visto la partecipazione di ben 10 concorrenti. Fra questi ha prevalso l’idea, materializzata tramite l’operato della fonderia milanese di Andrea Mapelli, del professor Lovaglio il quale ai nostri microfoni ha spiegato come la statua, realizzata grazie all’aiuto economico fornito dal Banco Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo che nella figura del suo Presidente dott. Giuseppe Palladino, e’ stata particolarmente vicina alla rinascita artistica della nostra città (si veda restauro dell’icona della Madonna di Siponto e della statua lignea della Sipontina), sia stata volutamente non posta su un alto e distaccato piedistallo ma su un leggero rialzo, fra la gente, indicante il Castello, anima della primigenia comunità cittadina.
Forse, allora, il successo della statua e’ da ritrovarsi proprio nella sua collocazione, non classica per un così importante monumento. Quando si e’, con una certa ma genuina fatica, tolto il drappo bianco-azzurro che sino allora aveva coperto la statua, tutte le critiche dei giorni addietro, relative proprio alla collocazione monumentale ,sono, infatti,venute meno. Tutta la comunità cittadina si e’ stretta attorno al suo fondatore in modo spontaneo ed estremamente commovente per quanti erano presenti alla cerimonia. Una comunità che, come ricordato tanto dal sindaco Angelo Riccardi quanto dall’arcivescovo Michelo Castoro, deve, per affrontare le dure sfide economico-sociali presenti e probabilmente future, ritrovare l’essenza del proprio essere. La genuinità dell’abbraccio che i cittadini hanno rivolto alla statua del primo fra i manfredoniani e’ sentimento filiale verso un padre pronto, con l’esempio della sua vita, ad essere cometa per una collettività troppe volte amebica ed impaurita.
Domenico Antonio Capone
Foto Patrizio Di Gennaro
Video a cura di Saverio Papicchio
sulle briglie del cavallo sono stati scritti i nomi del sindaco Riccardi e del vice sindaco Palumbo e 3 ragazze figlie di qualche politico. il nome di pecorella dove l’hanno messo?
Lasciando la polemica politica a chi predilige coltivarla anche con la disinformazione e, sentendomi chiamato in causa, sarò breve nel chiarire che i nomi punzonati, dopo fusione bronzo, poco visibili se non da parte di chi ne è a conoscenza, e che non interferiscono minimamente con l’aspetto estetico dell’opera, altro non sono che un omaggio a quanti hanno contribuito, in diverso modo alla realizzazione dell’opera. Nello specifico Luisa per informazioni storiografiche, i tecnici che hanno curato i lavori di sistemazione (Daniela e Mariangela) e gli amministratori che hanno voluto questo monumento e se cerca bene troverà anche Giovanna e Orazio. Rattrista che un omaggio pensato da me come una sorpresa per gli interessati, sia diventato oggetto di polemica.
salvatore
Credo che anche in questo caso siamo stati fatti fessi dalla politica distratta e affannosa di dimostrare qualcosa che non è ancora…pervenuta !!!??? La statua è bella a prescindere le date e cose varie… e nessuno può dire il contrario.Solo che dovrebbe essere rimodellata e posta su di un piedistallo come cristo vuole e come si deve e con tanto di recinzione e protezione ….e con meno fretta del tipo ” elettorale ” ,la quale fretta,ha fatto fare i gattini ciechi alla mamma gatta…..!!! Poche parole a buon intenditore……..!!!
redazione potete fare un articolo sulla statua di re Manfredi spiegando che 152000 euro sono soldi pubblici e che sulla strada sono incisi il nome del sindaco e del vicesindaco? Grazie
non si è mai visto nella storia dei monumenti equestri senza un adeguato piedistallo. il monumento posizionato su una insignificante base, risulta invisibile.
vi attaccate a tutto…. pure alla posizione della fascia…. pensate alle cose serie….a quello che il Nostro Sindaco ha fatto in questi anni….
Praticamente na schifezza
GIUSTAMENTE LA STATUA DEVE ESSERE PROTETTA E TUTELATA CON UN MINIMO DI RECINZIONE FATTA AD ARTE E IN STILE CHE RICHIAMI LA STATUA STESSA …E’ UN FATTO SERIO E DEVE ESSERE FATTO CON ALTRETTANTA URGENZA,PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI VISTI GLI INCIVILI E GLI IMBECILLI CHE CI SONO IN GIRO !!!!!!!!!!!!!!!!!
Concordo , il piedistallo troppo basso , giusto ad altezza di vandalo, con una base almeno di 2 metri sarebbe piu’ imponente e’ visibile da piu’ lontano. Adesso sarebbe piu’ bello se ci mettessero dei paletti artistici con catena intorno alla base. Un’ altra critica a mio modesto parere, potrebbe essere la mancanza di una corona in testa , dove tutti avrebbero capito che si trattava di un re , e non era difficile capire di chi si trattava. Mentre cosi’ potrebbe essere un personaggio qualsiasi.
Manfredi è divenuto Re nel 1258 mentre la scultura rappresenta l’indicazione di dove doveva sorgere la città avvenuta tra il 1254 e/o 1256. Quindi Manfredi non era Re all’epoca….
ma che ciazecca il zicamonc?
Grazie a Nicothefox per avermi risposto. Non avevo notato il logo del Parco del Gargano e la fascia bianca piú larga del tricolore, peró l’ha indossata nel modo giusto!. La statua non ha il piedistallo, facile preda dei vandali!
NON CONDIVIDO LA PRESENZA DI PERSONALE NON UFFICIALE A PRESIDIARE AD UNA TALE CERIMONIA…I MARASCHIANI DEL GENERALISSSIMO IN PETTORINA PUBBLICITARIA…SOLO PER IL BUON GUSTO E PER IL BUON SENSO….CHE CI AZZECCAVANO LORO LA’ ??????????????????????
avv. pecorella con fascia parco del gargano.
da quanti anni quest’uomo è sindaco di Manfredonia?
Sindaco la fascia tricolore: “….la fascia tricolore è distintivo del Sindaco, essa reca lo stemma della Repubblica e quello del Comune, è da portarsi a tracolla sulla spalla destra col fiocco che finisce all’altezza dell’anca sinistra …..” così dispone la norma !!!!
Che ci vuoi fare… il nostro sindaco non ha ancora imparato a mettere la fascia tricolore. Figuriamoci le altre cose.
Chi è l’ altro sindaco presente all’inaugurazione?