Ancora una volta il ricatto occupazionale (20-25 posti di lavoro) e la gestione clientelare e di comodo del territorio cittadino stanno per provocare un danno eco-ambientale e sociale di proporzioni immani.
Cerchiamo di capire l’impatto che potrebbe avere sulla nostra amata Manfredonia la realizzazione di questo mega-deposito.
IMPATTO AMBIENTALE E RISCHI CONNESSI
Il gas arriverebbe a Manfredonia su navi cisterna che approderebbero al porto industriale “ex Enichem” e sfrutterebbero la piattaforma del pontile attrezzata per il carico e scarico di sostanze gassose (oramai in disuso da decenni). Da li partirebbe una condotta sottomarina che attraverserebbe tutto il Golfo di Manfredonia e riemergerebbe sulla terra ferma nei pressi della foce del Candelaro per poi attraversare un’area importante della zona “Umida” nonché Riserva naturale tra le più importanti del Mediterraneo per arrivare in località Santo Spiriticchio (Area stazione Candelaro). Verrebbero sacrificati e sventrati Km di fondale marino, di costa e centinaia di ettari di terreni di elevatissima importanza ecologica ed ambientale.
Tra i rischi potenziali vorrei segnalare la fuori-uscita di gas durante le fasi di carico e scarico, fenomeno tristemente conosciuto dai Manfredoniani di una certa età che vissero ore di panico negli anni “80 quando si verificarono, perdite di ammoniaca durante le fasi di scarico. A differenza dell’ammonica il gas in questione è inodore ed enormemente più esplosivo.
RISCHI TRASPORTO
Il gas verrebbe successivamente movimentato dal mega impianto su camion-cisterna e su vagoni ferroviari cisterna. Questo comporterebbe un aumento esponenziale dei rischi su tutte le tratte stradali e ferroviarie interessate (compresa la stazione ferroviaria di Foggia).
ALTRI RISCHI NON VALUTATI CON LA DOVUTA ATTENZIONE
Il mega impianto sarebbe costituito da 12 serbatoi di 60.000 mc ciascuno per un totale di 720.000 mc (forse il più grande d’Europa). Un mc di gas nelle condizioni di stoccaggio (pressione e temperatura) pesa 2 Kg. Quindi avremmo a pieno carico un quantitativo, in peso, di circa 1.440.000 Kg di gas (un milione e quattrocento quarantamila).
Un Kg di questo gas ha una capacità esplosiva pari a 10 volte quella del tritolo (comunemente usato in campo militare e civile per valutare la potenza degli ordigni in Kilotoni, Megatoni, etc.). Quindi nel nostro deposito sarebbe stoccata una quantità di gas pari a 14.400.000 Kg di tritolo pari a una potenza di 14,4 Kilotoni. A titolo informativo segnalo che le bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki nella fase finale della seconda guerra mondiale avevano una potenza tra i 10 e i 13,5 Kilotoni. Un fatale incidente porrebbe le condizioni per la distruzione pressoché totale di tutto, nel raggio di alcuni Kilometri.
Vorrei inoltre ricordare che le città di Manfredonia, Foggia e zone limitrofe sono già inserite da anni nelle lista delle zone “sensibili” per quanto riguarda le situazioni belliche e di attacchi terroristici per la presenza dell’Aeroporto militare di Amendola da anni “Base Operativa” della NATO (con la dicitura Base Operativa si intendono i complessi strategici militari attrezzati per operare in stato di guerra).
Un impianto di questo genere alzerebbe ancora di più la “sensibilità” dell’area a rischio della popolazione residente.
Quando si lavora a mega-progetti di insediamenti industriali ad altissimo impatto globale, bisognerebbe attivare la capacità di proiettare il tutto anche in situazioni oggi “invisibili” come potenziali conflitti o attacchi terroristici.
Ai Governi del “fare” dico: “meditate molto, e molto ancora prima di fare”.
Di “Manfredonia Nuova”, a cura di Francesco Palmieri
Non se ne può proprio più…disfattisti e distruttori del progresso…rimanete a pascolare con le pecore…se ce n’è ancora qualcuna a Manfredonia. Abbiamo distrutto tutto e non abbiamo saputo far crescere la nostra città, questo no, quello no, quell’altro no…fate solo chiacchiere…se fossimo stati capaci di fare piuttosto che di sparlare avremmo potuto puntare sul turismo…ma nemmeno quello vi piace!
Che senso ha un impianto di GPL, quando oramai da anni si usa su tutto il territorio nazionale il gas metano. Non sarà la solita azienda che apre per poi chiudere, perchè non c’è richiesta di gas GPL? Intascheranno magari soldi pubblici per poi sparire’