Purtroppo i dati di bilancio del Comune di Manfredonia non sono solo canzonette. È l’amaro epilogo di un’amministrazione comunale, che anche trovandosi in un momento difficile per l’Italia, non ha saputo coniugare rigore ed equità. I risultati sono nelle cifre che di seguito commenterò.
Premesso che il Presidente del Consiglio Comunale già dal 30 aprile ha convocato il Consiglio per l’approvazione del rendiconto d’esercizio 2014, come previsto dalla legge, e sollecitato da una diffida del Prefetto della provincia di Foggia, a tutti i consiglieri ad adempiere all’approvazione. Pena la nomina di un commissario ad acta. Nonostante tutto questo a sei giorni dal Consiglio, i Consiglieri a malapena hanno ricevuto un cd con il bilancio, consistente in una elencazione di macro numeri aggregati, senza i pareri della commissioni bilancio, della verifica e quindi relazione dei revisori dei conti, senza i pareri che per legge devono confortare la decisione dei Consiglieri Comunali, cioè del dirigente del settore, del Segretario Generale. Tutto questo dimostra quanto poca considerazione si ha del Consiglio Comunale che in questi giorni si va a rinnovare.
Ovviamente i numeri aggregati di per sè sono poco trasparenti, perché da essi non si evince chiaramente la qualità della spesa, che sono la naturale conseguenza delle entrate. Pertanto possiamo vedere che le entrate tributarie ammontano a circa 40 milioni e cinquecentomila euro, circa 80 miliardi delle vecchie lire, che i Manfredoniani pagano direttamente all’ente Comune. Mentre la spesa, anche se chiara negli importi, certamente lascia perplessi su come, quando e perché e finalizzati a cosa si spendono questi danari. Credo che i cittadini debbano avere contezza di come il loro denaro, che oggi pesa moltissimo sui bilanci familiari, viene speso. E se l’effettivo rapporto tra costi e benefici sia utile alla qualità della vita della città.
I residui sia attivi che passivi (somme impegnate e non spese, entrate previste e non incassate) calano leggermente ma di fatto rimangono molto alte, meno di 70 milioni di euro, che come sempre si compensano di poco tra loro. Solo che i residui passivi sono certi e verificabili perché frutto di fatture di acquisti e o appalti che il comune onorerà al 100%, mentre i residui attivi di cui non conosciamo l’anzianità, la certezza dell’incasso, i veri debitori, forse da tempo spariti o falliti. Quindi sono una ottimistica previsione di incasso non supportata dalla realtà. Alla voce utili troviamo circa 10 mila euro, non si sa quale partecipata ha prodotto utili, quale ha prodotto perdite ecc.; sappiamo solo che la somma algebrica è di circa 10 mila euro. Non mi pare il massimo di informazione alla città e quindi ai consiglieri sulla trasparenza di gestione delle partecipate: come fa il Consiglio Comunale ad adempiere alle sue funzioni di indirizzo e controllo? Forse sarebbe ora che qualche Consigliere Comunale almeno nell’ultima seduta, avesse un sussulto di orgoglio per il proprio ruolo, visto che in fondo è la vera espressione della volontà popolare.
Le anticipazioni di cassa (denaro che prendiamo in prestito dalle banche e non garantito da mutui) ha raggiunto il massimo consentito, ovviamente questo danaro viene pagato a tasso corrente che non mi pare sia molto conveniente. Ma l’analisi più sconcertante è quella degli indicatori finanziari che viene allegata al bilancio. Se gli stessi indicatori li confrontiamo con quelli del 2009, ultimo anno di Paolo Campo, vediamo che il raffronto con il 2014 ultimo anno di Riccardi il risultato è impietoso. L’autonomia impositiva è aumentata del 160%. La pressione tributaria del 185%. Il patrimonio pro capite (valore dei beni patrimoniali disponibili del comune diviso per abitante) è sceso da 1349,15 ad abitante a 44,66 euro ad abitante. I dati sono disastrosi, anzi di più, sappiamo che sono dati che a seguito delle verifiche dei revisori possono subire variazioni che normalmente sono in peggio. Soprattutto sui residui attivi.
Come manfredoniano mi auguro di no. Come candidato sindaco dico che questo è troppo! Certamente Riccardi ha molte attenuanti perché la situazione generale non è rosea, ma per tale motivo forse si doveva porre più attenzione alla spesa, per poter ridurre il peso delle imposte sui cittadini. Probabilmente l’amministrazione ha fretta di chiudere, il ballottaggio è alle porte, gli esiti imprevedibili.
Comunicato stampa
Giovanni Caratù
Manfredonia che funziona
Si ma i responsabili ???????
E io PAGO…..