Domenica 24 Novembre 2024

Approvata nuova governance dell’Oasi Lago Salso, CSN: "Un traguardo storico"

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Il consiglio comunale di Manfredonia ha accolto l’appello lanciato dalle associazioni Centro Studi Naturalistici ONLUS, FAI Foggia, Pro Natura, WWF Foggia, Club Unesco Foggia, ed ha approvato l’atto deliberativo di concessione trentennale dei terreni comunali alla società Oasi Lago Salso, con il vincolo di destinazione permanente a pubblica utilità e con il contestuale trasferimento delle quote societarie dal Comune all’Ente Parco Nazionale del Gargano. Al termine del processo di riorganizzazione societaria, che si prevede di concludere entro il 2015, la società di gestione dell’Oasi sarà composta dall’Ente Parco e dal Centro Studi Naturalistici, l’associazione che sin dall’inizio è stata promotrice della tutela dell’area e che nel 2009 ha rilevato le quote societarie di proprietà della cooperativa Eurodaunia 2000.

Si tratta di un traguardo storico per l’area protetta che corona un percorso ventennale di tutela avviato all’indomani della nascita del Parco del Gargano. Era infatti il lontano 1995 quando, con l’inserimento dell’azienda faunistico venatoria ex Daunia Risi nel perimetro del parco, si istituiva il divieto di caccia su tutti i mille ettari della zona umida, ponendo le basi per quella grande opera di riqualificazione naturalistica che prosegue tuttora.

Fino a vent’anni fa l’area era destinata ad attività di caccia e all’agricoltura convenzionale, mentre oggi l’oasi rappresenta a giusto titolo un Santuario della Natura, con le sue centinaia di specie di animali e i numerosi habitat presenti. Negli ultimi dieci anni, su quelli che una volta erano terreni agricoli di scarso valore produttivo, sono stati realizzati oltre 150 ettari di nuove zone umide e 300 ettari di pascoli naturali, intraprendendo un faticoso lavoro di restauro ambientale e paesaggistico, e sono tornate a nidificare specie di uccelli scomparse da tempo, come le cicogne, i grillai e le oche selvatiche. Numerose sono state anche le iniziative per dotare l’oasi delle necessarie strutture per la fruizione e la valorizzazione: dalla realizzazione del laboratorio e dell’aula didattica, che ogni anno ospitano migliaia di studenti, alla nuova zona umida didattica in corso di realizzazione, dal parcheggio per i visitatori alle nuove strutture ricettive in via di completamento, dall’ampliamento delle strutture di allevamento al miglioramento della sentieristica.

Tutti interventi, è bene ricordarlo, realizzati dalla società di gestione dell’oasi senza pesare economicamente sulle casse del comune o del parco.

Non si deve poi dimenticare che in questi anni l’Oasi ha dovuto subire numerosi gli atti di vero e proprio sabotaggio, con la progressiva distruzione delle strutture di osservazione per la fauna realizzate agli inizi del 2000 dal Parco e che, anche grazie all’istituzione del comando stazione del CFS all’interno dell’area, sembrano oggi essersi fermati.

Per questi motivi l’atto adottato dal consiglio comunale di Manfredonia, che si aggiunge al recente atto di indirizzo sulla riqualificazione e tutela ambientale della Riviera sud, pone le basi affinché il litorale sud di Manfredonia diventi a pieno titolo la Camargue d’Italia, con l’Oasi Lago Salso a rappresentare il fulcro di un nuovo sistema turistico basato sulla tutela e conservazione dell’immenso patrimonio naturale del comune sipontino.

Per maggiori informazioni sull’oasi: www.oasilagosalso.it

Comunicato CSN onlus

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Commenti

  • Ma vai a cogliere le pastina che a zapponeta…. Denigratori ignoranti…. A questo personaggio darei la possibilità di governare una zona del genere solo per il gusto di godere del fallimento di chi abituato a puntare l’indice non è in grado neanche di gestire ed amministrare il condominio di casa sua.

    Aristotele 26/04/2015 9:51 Rispondi
    • Aristotele vuoi negare che quando quella zona umida era gestita dai Bolognesi fruttava fior di quattrini per l’azienda le famiglie che ci lavoravano ed il comune che percepiva il canone di affitto dei terreni e della zona umida?
      Allora in malafede sei tu e quegl’incompetenti sfruttatori solo di denaro pubblico ma menefreghisti dell’ambiente della fauna e dello stato occupazionale
      W La Poltrona…..W i Finti animalisti-ambientalisti.
      la natura stessa vi punirà per il male che gli state facendo

      regali regali regali 26/04/2015 10:22 Rispondi
    • Aristotele, perché non ci conosciamo? Poi possiamo parlare anche di pastine di Zapponeta, di lavoro, ecc. Io ho sempre lavorato e Lei? Cosa ha fatto fino a oggi nella vita? Non è che, sotto sotto, è uno dei socialmente inutili che ha mangiato a scrocco denaro pubblico tutta una vita? Gentilmente Si firmi la prossima volta, probabilmente avrà più credibilità. Comunque, per informarla, Io sono stato e sono ancora, quando mi danno l’incarico i Giudici, amministratore condominiale giudiziario del Tribunale di Foggia. Inoltre, ho un’azienda agricola di 8 ettari che conduco direttamente. Mi fermo qui; altrimenti diventa apologia di Me stesso e questo non è bello per Me. Conosciamoci e poi fatti pure un idea Tua. IO mi chiamo prof. Domenico Taronna, dottore agronomo libero professionista. Saluti con affetto. Grazie.

      domenico taronna - agronomo 27/04/2015 9:27 Rispondi
  • TONINO 01 51 Devi sapere che la EX Daunia Risi ha una estensione complessiva di oltre 1000 ettari, dei quali 500 ettari sono di invaso lagunare ed è già territorio degli uccelli e della natura; gli altri 500 ettari sono seminativi. Ora vogliono trasformare in deserto steppa paludoso i 500 ettari di seminativi, perché non sono capaci di gestire i terreni a seminativo. Gli amministratori non sono agricoltori, né imprenditori a nessun titolo, sono solo mangi soldi pubblici, incapaci di rendere economico quel gioiello di territorio. Non per niente vediamo alternarsi alla presidenza del Parco del Gargano solo individui politici, spesso avvocati, con nessuna esperienza culturale, né professionale in materia di economia, di ambiente e di territorio. Hanno insediato un presidio di guardie forestali, ma non sono stati capaci d’impedire il puntuale incendio annuale che si ha durante il periodo estivo. Migliaia di uccelli, animali e piante di tutte le specie vengono bruciati vivi in tale occasione . E’ un vero delitto contro il Creato. Ecco il grande amore per la natura di questi falsi ed ipocriti ambientalisti da strapazzo.

    domenico taronna - agronomo 25/04/2015 13:22 Rispondi
    • i veri avvoltoi sono quelle persone che dicono di amare …ma in fondo vogliono la morte della riserva .prima cerano i cacciatori ,anguille ,pesci gatto , gente oltre 1000 lavoratori stagionali mezzi custodi meccanici ..poi dal 1980 piano piano fino alla morte.
      la cosa strana e che nessuno si lamenta, quella azienda che sta li perchè è la natura che c’è la messa , e di una ricchezza inesauribile .
      non la si è mai voluta dare in gestioni privati di livello internazionale con contratto soldi e lavoro a tanta gente.
      la cosa strana dei manfredoniani è che si vanta di fermare il consiglio comunale per la trasformazione d’uso dell albergo e non si è fatto nulla per fermare questo sfregio
      questo vale a tutti coloro dirigenti di partito e sindaci che fanno del loro programma sviluppo della agricoltura –

      qualunquisti 25/04/2015 20:47 Rispondi
  • Definire quei terreni ” terreni agricoli di scarso valore produttivo” è una vera bestialità. Mostra tutta l’incompetenza di chi scrive e di chi ha dato mandato di scrivere tale nefandezza. Sono terreni alluvionali, profondi, originati con tecnica di colmata negli anni 30. Una volta si produceva riso. Oggi, terreni alla periferia di quell’area agricola, sono capaci di dare oltre 60 quintali ad ettaro di grano duro di alta qualità nutritiva. Sono terreni adatti alla coltivazione del pomodoro da industria, con oltre 1000 quintali di prodotto per ettaro. Sono terreni per le ortive, come quelli coltivati da coltivatori di Zapponeta prospicenti l’Ippocampo. Sono i terreni adatti per la gloriosa barbabietola da zucchero che negli anni 70-80 ha fatto la fortuna di tanti agricoltori ricchi possidenti. Sono gli enti pubblici che gestiscono quel territorio, ” di scarso valore produttivo”. Là trovano la ragione per emungere denaro pubblico, dietro la storia degli uccelli, delle lumache, farfalle, ecc. Vadano a lavorare tutti gli imboscati e i parassiti sociali.

    domenico taronna - agronomo 25/04/2015 9:47 Rispondi
    • Bravo Taronna, finalmente uno che colpito nel segno. Hai pienamente ragione.
      Invece di utilizzare i terreni per la produzione agricola si preferisce darli in pasto agli uccelli.
      Tutto questo per produrre aria fritta.

      tonino 01 51 25/04/2015 11:07 Rispondi
  • SARA’ PURE TARGUARDO STORICO, MA QUELL’OASI FA SCHIFO!!! CHIDETELO A CHI L’HA VISITATO.

    giulio 24/04/2015 20:19 Rispondi
  • energas quindi si o no per il sindaco cosi “scisso”?

    scissione atomica 24/04/2015 17:19 Rispondi
  • tantissimi proclami ma la realtà è ben diversa… il valore naturalistico sicuramente non migliorato … la valenza turistica direi vergognosa… gli accessi pedonali all’ oasi sono percorribili solo con mezzi e segnaletica da libero arbitrio.. ma quale biglietto da visita per il Gargano…è il classico carrozzone politico clientelare… recitava una famosa canzone… parole parole parole..

    sipontino sfegatato 24/04/2015 16:52 Rispondi

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