Sono stati più di 1.000 gli agricoltori di Foggia e di tutta la Capitanata, assieme a migliaia di persone giunte da tutta la Puglia, che hanno partecipato alla “Giornata di mobilitazione a tutela dell’agricoltura e dell’agroalimentare pugliese” svoltasi lunedì 9 marzo, davanti al Palazzo del Governo di Bari. La manifestazione è stata indetta da Agrinsieme Puglia, il coordinamento che mette insieme Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), Confagricoltura, e Alleanza della Cooperative del settore agroalimentare, e da Copagri. Una delegazione dei rappresentanti delle organizzazioni agricole è stata ricevuta dal Prefetto Antonio Nunziante al quale è stato consegnato il documento in 13 punti con le proposte di Agrinsieme e Copagri per sostenere l’agricoltura e rilanciarne lo sviluppo. Tra le questioni poste all’attenzione del Governo ci sono la cancellazione o la modifica sostanziale della norma relativa all’IMU agricola, la dotazione di gasolio agricolo alle aziende, la PAC, il PSR, la semplificazione burocratica e l’emergenza Xilella.
“L’IMU è una tassa iniqua e insostenibile – ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente Cia Puglia e coordinatore regionale di Agrinsieme -. I terreni utilizzati dagli agricoltori sono beni strumentali delle imprese agricole. Gli agricoltori non vogliono continuare a essere considerati come una categoria assistita ma come aziende a cui applicare norme che consentano di operare con dignità ed equità fiscale. In questo 2015, inoltre, ci sarà la riduzione sui premi Pac, che fino al 2020 si abbatteranno di oltre il 40%, e la riduzione del 26% nell’assegnazione del carburante agricolo”, ha spiegato Carrabba. “Siamo in ritardo con l’attuazione della riforma della Pac. Dopo il primo decreto ministeriale di novembre, si stanno rimettendo in discussione orientamenti e decisioni già assunti a suo tempo, mentre gli agricoltori devono con cognizione predisporre i piani produttivi”, ha aggiunto il presidente di Cia Puglia. Le organizzazioni agricole, dunque, chiedono che non sia applicata, per questo primo anno di entrata in vigore della riforma, le penalità rispetto al greening. “Sulla definizione dei Piani di Sviluppo Rurale da parte dell’Unione Europea – ha aggiunto Raffaele Carrabba – siamo in forte ritardo. Le imprese agricole non possono attendere oltre misure essenziali per la gestione delle loro aziende”.
Agrinsieme e Copagri hanno chiesto sia accelerata la riforma della Pac, ribadito la necessità di approvare rapidamente il Psr, espresso l’esigenza di vedere attivato un fondo di garanzia per le imprese al fine di consentire l’accesso al credito per gli investimenti. Obiettivo delle organizzazioni agricole, poi, è quello di vedere aboliti gli indici di congruità. “E’ fondamentale che il Governo e l’Europa ci diano risposte positive e ce le diano in tempi brevi, anche per questo la nostra battaglia continua”, ha concluso Raffaele Carrabba.