Venerdì 22 Novembre 2024

Educare all’uguaglianza di genere per una società più equa

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Nell’era post-moderna dei new media elettronici, le telecomunicazioni elettroniche hanno fatto grandi passi da gigante, influenzando profondamente le relazioni sociali allacciate nelle realtà virtuali dei social network. Purtroppo il web viene usato anche come mezzo per veicolare la pornografia e la pedofilia adescando le adolescenti attraverso tanti tranelli nascosti in Rete. La violenza e gli abusi perpetrati sulle donne attraverso Internet sono oggetto di discussione e riflessione nei vari talk show commemorativi della giornata dell’8 marzo. La ricorrenza della “Giornata internazionale della donna”, celebrata ogni anno, pone l’accento sulle rivendicazioni di uguaglianza dei diritti di cittadinanza delle donne che, in ogni parte della Terra, si battono affinché siano riconosciuti in tutti gli ambiti della loro vita familiare, lavorativa, politica e sociale.

Nonostante le numerose conquiste del secolo scorso, ricordiamo: il diritto di voto attivo e passivo, la legge nazionale che ha dato vita agli asilo nido, i consultori familiari, la riforma del diritto di famiglia, l’istituzione della commissione sulle pari opportunità, i congedi parentali ed altro, rimane ancora ampio il gap tra i sessi.

Le tecnologie avanzano ma non diminuiscono le disuguaglianze di genere che oppongono ancor oggi i due sessi l’un contro l’altro. La discriminazione di genere continua ad essere un ostacolo, non solo all’integrazione, ma anche per lo sviluppo economico e civile delle società.

Non sono sufficienti le normative, i divieti e le leggi come quelle sullo stalking per fermare il femminicidio e dire basta alla violenza sulle donne! Per realizzare una piena inclusione della donna nella società occorrerebbe una rivoluzione culturale che mobiliti le masse verso la consapevolezza che la parità di genere è possibile. La famiglia rappresenta l’agenzia formativa per eccellenza da cui partire per educare le “forme mentis” delle nuove generazioni, fin dall’infanzia, verso la cultura della parità di genere. A Manfredonia le istituzioni ed il Terzo settore dovranno cooperare di più in futuro, attraverso un proficuo lavoro sociale di rete, per forgiare una comunità più equa volta all’eguaglianza fra i sessi.

Grazia Amoruso

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  • La famiglia rappresenta l’agenzia formativa per eccellenza da cui partire per educare le “forme mentis” delle nuove generazioni, fin dall’infanzia, verso la cultura della parità di genere.la ridefinizione della coppia, del matrimonio, della filiazione e dei rapporti tra uomini e donne, in nome del concetto di parità e degli orientamenti sessuali a fatto si che la famiglia “tradizionale” venisse bandita per sempre pretendendo che la società non si organizzasse più intorno alla differenza sessuale, dovendo riconoscere tutti gli orientamenti sessuali come diritto a qualunque diritto. Per fare ciò si destruttura qualunque concetto. Ma ciò non può lasciare spazio a chi pretende di interscambiare con disinvoltura le caratteristiche genetiche tra i sessi. Per cui viva la parità, ma nell’ambito della differenza tra i sessi.

    MANFREDONIANO 08/03/2015 9:04 Rispondi

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