Giovedì 30 Gennaio 2025

Ritucci e Tasso: “Il D.U.P. presentato dalla giunta è poco credibile”

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Nella seduta consiliare del 24 gennaio scorso è stato presentato e approvato dai consiglieri di maggioranza – la minoranza ha votato contro, tranne un astenuto – il Documento Unico di Programmazione (in acronimo DUP), che è il principale atto per la guida strategica, operativa e programmatica di un Ente locale, propedeutico alla redazione dei bilanci di previsione dei successivi tre anni.

Massimiliano Ritucci (AgiAMO) e Antonio Tasso (Sipontum) si sono espressi ‘contro’ l’approvazione del DUP, ritenendolo ‘poco credibile e realizzabile’.

“Non ci meravigliamo dei contenuti enunciati al limite di un sensazionalismo promozionale” – dichiarano i due consiglieri di minoranza – “È il gioco delle parti. D’altronde il DUP segue il logico percorso politico/elettorale/amministrativo: campagna elettorale, linee programmatiche, DUP, bilancio previsionale e, infine, consuntivo.

Finora si tratta di ‘buone intenzioni’ che dovranno essere realizzate. E qui non siamo così ottimisti come i colleghi di maggioranza, che questo documento lo hanno approvato, talvolta anche con imprudente esagerazione, elogiandolo come: rivoluzionario, pietra miliare, lungimirante, strategico, sognatore, trasparente, organico e via di questo passo.

Alcuni degli estensori di questa procedura si ergono a ‘visionari, orgogliosamente differenti’, con una chiara concezione di futuro (ma, in questo caso, lo afferma chi si sente superiore ad altri, anche quando non ve n’è fondamento).

Noi, invece di sbandierare ‘differenze’ ovvie (ognuno è differente da altri, anche per superficialità, mancanza di percezione della realtà e oblio del passato, ad esempio), preferiamo analizzare i fatti.

Essi, crudelmente, ci raccontano che questo atto non riceve neanche la piena benedizione del Collegio dei Revisori dei Conti, il quale scrive, nel ‘parere’ rilasciato in relazione al provvedimento esaminato, che “in assenza dello schema di bilancio di previsione finanziario non è possibile da parte di questo collegio, esprimere un giudizio di attendibilità e congruità delle previsioni contenute nel DUP, tale parere sarà fornito sulla “eventuale” nota di aggiornamento del DUP (naDUP) da presentare in concomitanza con lo schema del bilancio di previsione” e che, in alcune sue parti, viene rilevata una certa genericità.

Non ci sfugge che alla Corte dei Conti non è neanche stato trasmesso regolarmente il rendiconto semestrale dell’andamento economico dell’Ente. Infatti, mancano i due semestri del 2024. In più, quelli relativi al 2023 sono stati inviati SOLO a novembre 2024, cioè con ENORME ritardo, non consentendo, alla Corte dei Conti stessa, di effettuare verifiche ed inoltrare osservazioni. Ne consegue che, di fatto, il riscontro dell’Organo di controllo è fermo a luglio-dicembre 2022.

Pare intenzionale il ritardo nell’invio dei già menzionati rendiconti, in modo da poter eccepire, successivamente, di ricevere ‘in ritardo’ le eventuali osservazioni con possibili correttivi da applicare (A pensar male si fa peccato, ma…)

Quello che risulta maggiormente preoccupante è l’affermazione, da parte dei revisori contabili, che il DUP è in linea con il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (PFRP, a cui il Comune di Manfredonia è sottoposto a causa delle ‘cattive gestioni’ passate).

Abbiamo sempre sostenuto che il PFRP è inefficace e a dimostrare che ‘non funziona’ sono i numeri. Tale ‘piano’ si basa, per quanto riguarda le entrate tributarie, principalmente sul recupero dell’evasione fiscale (73%…E questo non avviene); per ciò che attiene all’entrate ‘extra-tributarie’ – COSAP, Parcheggi, Alienazione dei beni, Polder Siponto – le somme previste sono lontane dall’essere incassate, se non in piccolissima parte e solo in alcuni casi; ed, infine, anche per quanto riguarda la ‘riduzione dei costi’ vi sono delle inosservanze, vedi compensi non ridotti agli amministratori, il che denota un’applicazione molto ‘soggettiva’ del procedimento di riequilibro; per quanto, ormai limitati al massimo i servizi ai cittadini, non ci siano più costi da ridurre (tranne i compensi agli amministratori, nonostante sia un’indicazione prevista dal ‘piano’ adottato, lo riaffermiamo).

Quindi, ribadiamo, se il DUP è in linea con il PFRP il suo fallimento è certificato.

Detto questo, però, noi assolviamo al nostro ruolo di controllo dell’azione amministrativa del governo cittadino, ma non tifiamo per il fallimento della stessa e saremo lieti di congratularci qualora dovessimo sbagliarci.

La nostra convinzione, purtroppo, è che ciò non avverrà e gli atti che seguiranno (bilancio previsionale e consolidato) ne daranno triste conferma.

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