Il sindaco replica al consigliere Di Staso e annuncia querela
RISCHIA di finire in tribunale la polemica innescata dal consigliere di opposizione Vincenzo Di Staso con l’accusa rivolta al sindaco Domenico La Marca di atti «di una gravità inaudita ed integrano delle fattispecie di reato molto gravi attinenti alla falsità del contenuto di una procura speciale rilasciata, peraltro, da un sindaco».
IL RIFERIMENTO è alla procura conferita all’avvocato comunale di difendere il Comune in giudizi aventi per oggetto due contravvenzioni al codice della strada. L’atto di una “gravità inaudita” denunciato dal consigliere Di Staso starebbe nella discordanza, ha rilevato il consigliere intervenendo nel corso di una seduta del consiglio comunale, tra l’atto di conferimento e la delibera che approvava quel conferimento. Secondo il consigliere la delibera doveva precedere l’iniziativa del sindaco eppertanto, ha annunciato, «di aver richiesto al segretario generale di trasmettere alla Procura della Repubblica di Foggia gli atti pubblici».
NON si è fatta attendere la replica del sindaco La Marca il quale, rilevando «il tono particolarmente astioso usato nel suo intervento», annota come «Il consigliere Di Staso, avendo per altro parlato anche da avvocato, sa o dovrebbe sapere che la procura alle liti conferita dal Sindaco all’avvocato dell’Ente, è un atto per il quale non è necessaria l’acquisizione né di pareri e né di autorizzazione preventiva della Giunta Comunale, avendo in questi casi la deliberazione di detto organo una mera valenza interna, di carattere gestionale e tecnico».
RICHIAMA pertanto la sentenza della Corte di Cassazione Civ., Sez. II, n. 1571 del 16.01.2024 che «ha ribadito la legittimità della procura alle liti rilasciata dal Sindaco a margine della comparsa di costituzione in giudizio, risultando concluso un valido contratto di patrocinio che fonda il diritto al compenso»; nonché la Cass., Sez. I, n. 11516 del 17/5/2007; Sez. 6 – 2, n. 5802 del 23/03/2016; Sez. 1, n. 16457 del 21/06/2018, che afferma come «La procura non necessita – se conferita dal sindaco – né di previa determina né di autorizzazione della Giunta perché nel nuovo ordinamento delle autonomie locali, competente a conferire al difensore del Comune la procura alle liti è il Sindaco; la delibera della Giunta comunale è un atto meramente gestionale e tecnico, privo di valenza esterna».
E INOLTRE aggiunge il sindaco La Marca «Il consigliere è o dovrebbe essere a conoscenza che, ai sensi dell’art. 23, comma 10, dello Statuto comunale, compete al Sindaco “introdurre o resistere ad un’azione giudiziaria qualunque sia la magistratura e il grado di giudizio” e che, ai sensi del vigente regolamento dell’avvocatura comunale, l’Avvocatura comunale è incaricata, ai sensi dell’art. 23, secondo comma, legge n. 247/2012, della trattazione degli affari legali del Comune di Manfredonia, nonché della consulenza, rappresentanza, patrocinio, assistenza e difesa in giudizio dell’Amministrazione Comunale».
«Nessun reato di falso» sancisce il sindaco: «Ho conferito mandato al mio legale di verificare i presupposti di una denuncia/querela nei confronti del consigliere Di Staso».
Michele Apollonio