Martedì 28 Gennaio 2025

Il campo di internamento di Manfredonia

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Ospitò ebrei e deportati politici 

 

GLI ebrei da sempre sono stati una presenza costante nel territorio sipontino. Dall’antica Siponto alla sua discendente Manfredonia. Una presenza attiva, partecipe delle dinamiche socio-economiche del territorio, ma anche oggetto di quelle discriminazioni consolidate dalla storia come dimostrano le guerre dei giorni nostri. Rientra pertanto nella piena “normalità” che Manfredonia fosse sede di un campo di concentramento nel quale far confluire parte di quegli ebrei colpiti dalla insensata e cieca persecuzione che ha contrassegnato il secondo conflitto mondiale. Un campo di concentramento non certo paragonabile a quelli tristemente famosi ove si è consumato un ignominioso genocidio, ma pur sempre un ambito di detenzione coatta. Più propriamente un campo di internamento nel quale, oltre agli ebrei, furono destinati gli oppositori politici al regima fascista.

A TALE scopo venne utilizzato il mattatoio comunale da poco costruito alla periferia della città il cui abitato si fermava poco più oltre Piazza Marconi, opportunamente attrezzato. Funzionò dal giugno 1940 a settembre 1943. Vi passarono complessivamente 519 persone delle quali 32 ebrei tedeschi, 9 poi deportati a Auschwitz e uccisi. Il campo si svuotò dopo l’8 settembre allorché la ventina di ex prigionieri antifascisti jugoslavi rimasti riuscirono a fuggire.

UNA PAGINA di storia locale che è rimasta indelebile e custodita con rispetto e devozione, ricordata con una targa affissa sulla facciata di quell’edificio che ha avuto nel tempo destinazioni diverse in attesa della prossima. «Un segno per non dimenticare e riflettere sugli orrori dell’Olocausto e sulla tragedia della seconda guerra mondiale» ha rilevato l’assessore al welfare e alla cultura Maria Teresa Valente che ha organizzato, per il Comune di Manfredonia, la Giornata mondiale della Memoria, una iniziativa che «intreccia storia, cultura e partecipazione». L’evento si svolgerà lunedì 27 prossimo in due momenti: alle 17,30 con la deposizione di una corona di alloro sulla targa che ricorda il Campo di internamento alla presenza delle autorità cittadine; alle 18,30 nell’auditorium comunale “Cristanziano Serricchio” di Palazzo dei Celestini per una commemorazione di quella dolorosa pagina di storia con gli interventi di Michele Galante, presidente provinciale dell’associazione partigiani; Antonio Tomaiuoli, direttore dell’archivio diocesano;         Teresa Maria Rauzino, scrittrice; Paolo Cascavilla, scrittore.

«LA MEMORIA – annota l’assessora Valente – è un dovere collettivo, una bussola per orientare il presente verso il rispetto e la giustizia. È fondamentale coinvolgere i giovani, perché il ricordo non si esaurisca, ma diventi una lezione viva. Manfredonia, con la sua storia e i suoi luoghi simbolici, può essere custode di un messaggio universale: mai dimenticare, mai ripetere. Partecipare è un atto di responsabilità verso chi ha sofferto e verso chi verrà dopo di noi».

  Michele Apollonio

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