Una rinnovata e ammodernata visione della città
15, 8 e 1: sono i numeri ufficializzati dal segretario generale del Comune di Manfredonia, Giacomo Scalzulli, al termine del dibattito in consiglio comunale, riguardanti l’esito della votazione del documento programmatico presentato dal sindaco Domenico La Marca. Numeri che rispecchiano eloquentemente le posizioni della distribuzione dei consiglieri tra maggioranza e opposizione. In generale, di condivisone con la programmazione approntata dall’esecutivo di governo, dei consiglieri di maggioranza (ai 15 voti manca un voto di un consigliere assente); contraria la minoranza con l’eccezione di Giuseppe Marasco che si è astenuto.
CONFRONTO molto articolato protrattosi per oltre quattro ore, su un documento fondamentale dell’attività di governo «strategico e presupposto necessario per pianificare la suddivisione delle risorse e gli interventi necessari per rispondere alle esigenze della comunità» ha esordito il sindaco La Marca illustrando una sintesi delle circa trecento pagine che compongono il DUP.
UN «Libro dei sogni» si è replicato dalla opposizione richiamando una definizione “standard” declamata da tutte le opposizioni susseguitesi in tutti i consigli comunali allorché si è parlato di programmazione amministrativa. E in un certo qual modo di “sogni” si è per lo più trattato visto che tutti quei bei programmi di volta in volta presentati solo in minima parte sono andati a buon fine (Qualche volta sono stati troncati bruscamente e di autorità). Come va dimostrando la realtà consolidata di diffuso degrado denunciata dai cittadini e dagli stessi rappresentanti nell’assise comunale.
MA AL DI LA’ di un atto dovuto, un DUP va valutato alla luce di situazioni oggettive che possono renderlo credibile e dunque attuabile, almeno nelle parti essenziali e prospettiche. Nel caso specifico le condizioni favorevoli per una possibile realizzazione, sono essenzialmente la fondamentale stabilità amministrativa; la situazione socio-economica-ambientale cittadina che presenta vuoti paurosi frutto di quelle programmazioni non realizzate; il consapevole impegno e la capacità interpretativa della squadra di governo in carica.
«NON ci manca – ha rimarcato il sindaco – l’entusiasmo, il coraggio di arrivare dove nessuno si è spinto, di andare controcorrente, di alzare l’asticella per dare il nostro decisivo contributo per restituire dignità e benessere a questa città».
A DARE attendibilità all’azione di questa 22esima compagine amministrativa eletta a Palazzo San Domenico nel giugno scorso, c’è il sostegno del congruo abbrivio amministrativo dei primi pochi mesi di governo. Ascoltando la prolusione del sindaco La Marca, si evince che è stata data priorità al riordino di settori fondamentali della quotidianità cittadina facendo pulizia delle incrostazioni accumulate negli anni, forse decenni, di incuria, e rafforzata la struttura amministrativa con l’assunzione di 11 unità lavorative; ma contemporaneamente ha messo mano ad opere (attivati 21 progetti) pressoché dimenticate e avviate la realizzazione. Fondamentale l’introduzione della digitalizzazione dell’intero sistema amministrativo comunale che rende più agevole l’accesso da parte dei cittadini dei diversi servizi nonché di tutti gli atti comunali di modo che chiunque potrà avervi accesso.
UNA VARIEGATA e approfondita analisi della situazione tutta ovviamente da verificare («la processone si giudica al rientro» ha ricordato La Marca) al quale le opposizioni, variamente modulate nelle rispettive posizioni, hanno contribuito ad arricchire segnalando altre evenienze riscontrate nel contesto disastrato cittadino. Fra queste di rilievo quella caldeggiata dal consigliere Giuseppe Marasco riguardante l’educazione civica, «fondamento – ha detto – di ogni popolo civile».
Michele Apollonio
