Dopo ripetute interruzioni del servizio è arrivato un medico ma per sei mesi
LA NOTIZIA del potenziamento dell’organico della farmacia dell’ospedale De Lellis di Manfredonia con aperture sia mattutine che pomeridiane che consentiranno di soddisfare le esigenze della particolare utenza, è stata accolta con giustificato compiacimento. Un lumicino ancorché in ritardo nel mare magnum delle zone opache che a macchia d’olio costellano il nosocomio manfredoniano limitandone l’efficienza e dunque non garantendo le necessarie cure ai pazienti non solo provenienti da Manfredonia bensì da un largo hinterland anche garganico, tant’è che montano le proteste e i reclami di una utenza sempre più disorientata e costretta a rivolgersi altrove. Lamentale che hanno prodotto l’intervento dei dirigenti della sanità provinciale che hanno tamponato qua e là le falle che si andavano producendo. Uno stato di cose niente affatto consono per una realtà composita come quella di Manfredonia, né tanto meno decorosa per un servizio sociale fondamentale.
IL CONSIGLIO comunale per fronteggiare la situazione, ha deciso di costituire una Commissione straordinaria bipartisan, per affrontare e seguire le problematiche riguardanti la sanità locale, presieduta dal consigliere di minoranza Gianluca Totaro.
Intanto è venuto a galla un’altra falla nel sistema ospedaliero manfredoniano: quello riguardante il servizio di diabetologia. A farlo emergere una lettera di un “paziente deluso”.
«EGREGIO Direttore generale, mi rivolgo a Lei per esprimere una preoccupazione riguardo la gestone dei pazienti diabetici dell’ospedale di Manfredonia». È l’incipit della lettera (non la prima) inviata da un diabetico che si firma Antonio Muscatiello, al dottor Antonio Nigri, direttore generale della AslFg della quale fa parte il nosocomio di Manfredonia. La lagnanza riguarda il servizio di diabetologia passato negli ultimi quatto anni, dalla mancanza del diabetologo (il reparto è rimasto chiuso dal 7 febbraio 2022 al 16 settembre 2023), alla sua riattivazione per poi essere nuovamente sospeso per essere recentemente riattivato con un medico diabetologo provvisorio.
«SIAMO passati – denuncia il mittente diabetico – dalla padella alla brace, la struttura invece di essere migliorata è peggiorata. È imbarazzante rimarcare che dopo tanto tempo aver ottenuto la riattivazione del servizio ambulatoriale di Diabetologia con la designazione un diabetologo a tempo pieno e che bene o male incominciava a funzionare, il servizio di diabetologia è stato sospeso per essere riperso con un diabetologo non effettivo». La lista d’attesa si allunga sempre di più. Sarebbero, secondo una ricognizione molto attendibile, circa mille e cinquecento i diabetici in attesa di una visita specialistica. «È tempo che le istituzioni sanitarie – reclama Muscatiello – comprendano che i pazienti non sono vuoti a perdere, ma persone che meritano attenzione e cure adeguate».
ALL’AMBULATORIO di diabetologia di Manfredonia è arrivato il dottor Vincenzo Sgarro, specialista di esperienza, professore universitario, autore di libri sulla medicina. Un riferimento di prestigio, ma che è a tempo. Il dottor Sgarro è in pensione, ha risposto ad una chiamata di favore con un impegno di sei mesi. E poi? Si ricadrà in quel pernicioso tran-tran beffa a danno dei cittadini che si rivolgono al presidio ospedaliero ma che non riesce a dare le risposte che dovrebbe. «Non è possibile andare avanti così, occorrono misure concrete, stabili e credibili» è la protesta.
Michele Apollonio