Sabato 18 Gennaio 2025

La cura della bellezza anche nell’aldilà

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Il museo nazionale archeologico di Manfredonia, sito nel castello Svevo Angioino Aragonese custodisce una meravigliosa esposizione di arredi funerari femminili. La ricerca sulle tombe negli scavi di Siponto rivela, infatti, l’importanza della cura dell’aspetto esteriore tra le donne di elevata posizione sociale. I corredi funerari rinvenuti includono strumenti come pinze depilatorie in bronzo, utilizzate anche dagli uomini, e una valva di ostrica contenente tracce di pigmento rosso, suggerendo l’uso di cosmetici. Piccole pissidi in ceramica, decorate e destinate a contenere sostanze cosmetiche, testimoniano ulteriormente il culto della bellezza. Le donne sepolte in località come Trinitapoli e Grotta Manaccora erano adornate con gioielli realizzati in materiali pregiati come bronzo, ambra e avorio. Sebbene non siano noti i dettagli delle loro vesti, si presume che fossero arricchite da cinture e borchie in bronzo. Gli ornamenti in bronzo comprendevano anelli, collane, bracciali e orecchini, molti dei quali presentavano design elaborati e variopinti. Le collane, in particolare, erano composte da perle di diverse dimensioni in ambra e pasta vitrea, rivelando una raffinata estetica e attenzione ai dettagli. In sintesi, l’analisi dei corredi funerari evidenzia un forte legame tra bellezza e status sociale, suggerendo che ornarsi per l’aldilà fosse parte integrante delle pratiche funerarie di queste comunità.

Rita Brigida

5D Liceo Artistico Audiovisivo e Multimediale “Roncalli Euclide Rotundi Fermi”

Articolo presente in:
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