Giovedì 16 Gennaio 2025

Avviati i lavori del nuovo Museo civico

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Recuperati anche i locali prospicienti il Viale Nazario Sauro

 

NON SOLO Museo civico allocato nei locali prospicienti il chiostro di Palazzo San Domenico, ma anche rivisitazione con ristrutturazione della parte meridionale dell’antico convento dei Dominicani nel tempo vistosamente modificato. Una sostanziale ricostruzione storica di quel complesso conventuale, oggi sede del Municipio, voluto da Carlo D’Angiò e parzialmente riedificato dopo la distruzione a seguito del sacco della città ad opera dei turchi del 1.620.

«IL NUOVO museo è destinato ad accogliere e valorizzare – annota l’assessore alla pianificazione e alla rigenerazione urbana, Giovanni Mansueto – le collezioni comunali sparse, al fine di arricchire ulteriormente l’offerta culturale e turistica della nostra città, incrementando le ricadute positive anche in termini di sviluppo economico». I lavori appena intrapresi utilizzano – ricorda Mansueto – un finanziamento di 1.830.000,00 euro disposto dalla Regione Puglia nel 2019, per la realizzazione del “Museo civico Manfredi” unitamente alla ricostruzione dell’abside della chiesa San Domenico, più nota come Cappella della Maddalena per la presenza, tra gli altri, dell’affresco di Maria Maddalena.

«QUELLA che vediamo – ragguaglia l’architetto e storico della città, Antonello D’Ardes, progettista delle opere – è ciò che è rimasto di quella “torre” avanzata sul mare, dopo che, per ragioni belliche, nel sedicesimo secolo venne smontata la parte superiore e interrata quella inferiore per supportare una batteria di fuoco. Il bugnato ricavato è stato riutilizzato per rifinire il muro laterale nel quale è stata aperta una discesa a mare».

UN RESTAURO alquanto complesso e delicato che riporta quella parte dell’antico convento, alla sua struttura originale utilizzando anche quei fabbricati addossati al muro antico di cinta della città, costruiti nell’800 per allocare alcune attività portuali, occupati poi dai pescatori e infine abbandonati. Opportunamente ristrutturati, faranno parte della struttura museale affacciata sul chiostro del Municipio col quale sarà collegato con una antica scala risalente al tempo della costruzione del convento, praticata in un tratto delle antiche mura. Un passaggio “segreto” che da un corridoio del convento conduceva direttamente sulla scogliera.

LA RICOGNIZIONE accurata di costruzioni sovrappostesi nel tempo e il loro studio consentirà, da una parte, di fare chiarezza su alcune strutture artificiosamente inserite che hanno falsato l’originario impianto, e dall’altra riutilizzare i vani opportunamente restaurati a supporto e integrazione del nascente Museo che D’Ardes preferisce chiamare “Casa della memoria di Manfredonia”.

IL PROGETTO prevede la creazione nei vani affacciati su Viale Nazario Sauro, servizi museali tra cui una caffetteria, dalla quale si accede, attraverso una nuova scala, alla sovrastante balconata. Il Museo disporrà di cinque stanze ciascuna dedicata ad un particolare tema storico, e quindi: sala multimediale, fondazione tra svevi e aragonesi, archeologia, santi sotto campana, lapidarium, pinacoteca.

IN BUONA sostanza una efficace sintesi della storia della città, dalla sua nascita ai giorni nostri. Il problema, se problema è, ora è quello di recuperare le varie “memorie” e collocarle nelle stanze museali per essere offerte all’ammirazione dei visitatori e allo studio degli appassionati. Una opportunità per i cittadini – è l’auspicio espresso – di alimentare il Museo con propri cimeli di interesse comune.

Michele Apollonio

 

 

 

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