“I lavoratori di Casa Sollievo della Sofferenza, coloro che ogni giorno con sacrificio e dedizione garantiscono cure e assistenza ai pazienti, stanno subendo un ennesimo schiaffo alla loro dignità.
Con l’ultimo accordo firmato, il Fondo Incentivazione, che rappresenta una parte fondamentale della loro retribuzione, è stato tagliato del 20% rispetto allo scorso anno. Un colpo basso che penalizza chi lavora duramente per sostenere un sistema sanitario già sotto pressione.
E non finisce qui: i premi che rimangono saranno erogati solo se l’Ospedale raggiungerà obiettivi economici come l’EBITDA, un indicatore legato al bilancio, che non dipende dal lavoro dei dipendenti ma dalla gestione amministrativa. Come possono i lavoratori essere costretti a pagare per scelte che non controllano? È un’ingiustizia inaccettabile!
Ma la domanda che tutti si pongono è: come hanno potuto i sindacati firmare un simile accordo? Chi dovrebbe difendere i diritti dei lavoratori ha invece accettato tagli e condizioni umilianti, tradendo il mandato di chi ogni giorno si affida a loro per tutelare il proprio lavoro e la propria dignità. Qualcuno si è forse dimenticato che il primo dovere di un sindacato è difendere i lavoratori, non assecondare logiche di bilancio?
Questi uomini e donne non chiedono la luna, ma semplicemente di essere trattati con rispetto. Sono loro che ogni giorno affrontano turni massacranti, emergenze continue e risorse sempre più limitate. Sono loro che mettono al primo posto la salute dei pazienti, anche a costo di sacrificare la propria. E ora, come vengono ripagati? Con tagli e incertezze.
Questo accordo è l’ennesima dimostrazione di quanto lontane siano alcune decisioni dalle reali esigenze di chi lavora sul campo. È tempo di dire basta: i lavoratori meritano riconoscimenti concreti, non promesse vuote o penalizzazioni”.