Martedì 7 Gennaio 2025

Rispetto, un atteggiamento da rivalutare

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L’Enciclopedia Treccani l’ha proclamata parola del 2024

 

A RAGIONE della «sua estrema attualità e rilevanza sociale» l’Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti “Treccani”, fondata nel 1925 da Giovanni Treccani e Giovanni Gentile, ha decretato “Rispetto” parola del 2024. Le scelte della Treccani hanno sempre un riferimento alla realtà così come si va evolvendo nel corso dell’anno. Nel 2023, ad esempio, la parola eletta è stata “Femminicidio” e si comprende bene perché. Il richiamo al “Rispetto” della autorevole e famosa enciclopedia della lingua italiana, ha suscitato una eco straordinaria a dimostrazione della sua assoluta importanza andatasi sminuendo.

EVIDENZIARE una parola particolare emersa durante l’anno, è come suonare, per la Treccani, un campanello d’allarme per attrarre l’attenzione su tutto ciò che quella parola esprime nel senso più esteso. Il fine è quello di evidenziare l’importanza di rivalutare e utilizzare ciò che quel termine sintetizza e proclama. Nel caso di Rispetto, della inadempienza a tutto quello che quella parola concettualmente esprime, è spesso motivo – viene tra l’altro evidenziato – delle violenze nei confronti di donne, minoranze, istituzioni, religioni, natura, mondo animale.

MA in cosa si sostanzia il Rispetto? Il Rispetto è un sentimento, una virtù, un modo di essere che si manifesta attraverso il proprio atteggiamento o comportamento, nei confronti di qualcuno, qualcosa, una categoria di persone o cose, nonché verso gli animali, il creato. Rispettare vuol dire lasciare libero l’altro di pensare, sentire ed esprimere la propria opinione. Specialmente nelle interazioni on-line dove si approfitta dell’anonimato e della distanza fisica per non solo mancare di rispetto ma di offendere, denigrare gratuitamente.

IL RISPETTO rimane una qualità di vita fondamentale e un valore universale, essenziale per i rapporti collettivi. È la base per instaurare relazioni sane e costruttive, sia a livello personale che sociale. Per non dire della politica dove, spesso, il mancato esercizio del Rispetto, anche per aspetti banali, è causa di conflitti che non risolvono alcunché ma anzi le complicano. Senza voler generalizzare, il campionario è abbastanza ampio e variegato. A qualsiasi livello. In loco, anche se non mancano atteggiamenti rispettosi, è continua e diffusa la mancanza del Rispetto. Quando l’uso delle buone maniere è il fondamento per sostanziare e facilitare le interazioni umane in ogni ambito.

ALLA PRATICA del Rispetto ci si educa. La famiglia, la scuola, il lavoro sono gli ambiti dove matura e si esercita il Rispetto. Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani, sottolineano che questa parola dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico fin dalla prima infanzia, per poi diffondersi nelle relazioni tra le persone, in famiglia, nel lavoro, nel rapporto con le istituzioni civili e religiose, con la politica e con le opinioni altrui, nelle relazioni internazionali.

EVIDENTEMENTE l’esercizio del Rispetto richiama tutta una serie di comportamenti ordinari ispirati a quel concetto. L’anno appena avviato potrebbe essere una valida opportunità per rivalutare, con la pratica quotidiana, il Rispetto verso il prossimo.

  Michele Apollonio

 

 

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