La minoranza abbandona l’aula tra urla e insulti
CI SI ASPETTAVA che il clima natalizio e di transito verso il nuovo anno, propiziasse una seduta consiliare quanto meno calm
a, improntata a comportamenti pacati che facessero da supporto alla discussine sui punti all’ordine del giorno peraltro poco impegnativo. Invece no. È successo quello che raramente si è visto nell’aula consiliare di Palazzo San Domenico, la massima espressione di sintesi della rappresentanza popolare: l’abbandono della minoranza indispettita perché una sua proposta non è passata al vaglio della votazione nella quale è prevalso, come Democrazia vuole, il numero della maggioranza. Irritata, una parte della opposizione ha reagito in maniera scomposta e, se vogliamo, offensiva dell’aula in cui si affrontano e discutono le questioni del governo cittadino. C’è di che preoccuparsi se sarà quella la reazione, urla e abbandono degli scranni (la diretta streaming ne ha data cruda testimonianza), ad ogni votazione che decreterà la supremazia della maggioranza sulla minoranza, come è logico che sia.
MA QUALE è stato l’argomento del contendere? La proposta da parte della minoranza della istituzione di una “commissione consiliare speciale” che avrebbe dovuto operare in particolare, nel settore del personale. Una proposta respinta dalla maggioranza che ha ricordato come poco prima era stata accolta e votata dall’intero consiglio unitariamente, un odg proposto dal consigliere di minoranza Tasso, riguardante la nebulosa e ostica questione ASE. Stesso iter per la Commissione consiliare sulla sanità. Commissioni che hanno una loro oggettiva validità. Per quest’ultima Commissione straordinaria la maggioranza ha posto una motivata pregiudiziale.
IN UN COMUNICATO diffuso dal consigliere Giuseppe Marasco, la minoranza riversa sulla maggioranza la responsabilità di quanto accaduto. Una posizione decisamente respinta dalla Coalizione di maggioranza che in una nota emessa al termine del consiglio terminato regolarmente con l’approvazione di tutti i punti all’odg, spiega come «La proposta di istituire una nuova commissione sul personale è stata oggetto di una legittima pregiudiziale. Va infatti ricordato che esiste già una commissione permanente dedicata al personale, perfettamente operativa. Crearne una ulteriore sarebbe un’inutile duplicazione, che comporterebbe sprechi di risorse e tempo». E aggiunge: «Ciò che suscita maggiore preoccupazione è l’atteggiamento assunto dai consiglieri di minoranza negli ultimi mesi. Ben cinque sedute della commissione permanente sul personale sono andate deserte a causa della loro assenza. Questo comportamento mina il funzionamento delle istituzioni, impedisce il confronto costruttivo e dimostra una mancanza di impegno verso i cittadini che si aspettano soluzioni, non fughe strategiche».
NELLA NOTA sono elencate alcune dei provvedimenti adottai dall’amministrazione La Marca e si esprime «profonda preoccupazione» sul fatto che «mentre si lavora per stabilizzare e valorizzare il personale, alcuni consiglieri si dedichino a insinuare dubbi e incertezze ai dipendenti ed ai dirigenti, già troppo spesso destinatari di accuse, dubbi ed attacchi gratuiti circa il loro operato. Questo atteggiamento non solo è ingiustificato, ma anche lesivo della fiducia e della serenità necessarie per garantire un servizio pubblico efficiente. La politica – ammonisce la Coalizione di maggioranza – non può essere fatta di insinuazioni fuorvianti. Invitiamo la minoranza a tornare al confronto costruttivo e a partecipare attivamente alle sedute della commissione permanente già esistente. Solo così sarà possibile affrontare insieme le sfide che attendono la nostra comunità».
UN FINE anno politico scoppiettante che si spera abbia fatto solo il verso ai “botti” che immancabilmente, nonostante tutti i divieti e i sequestri di materiali pirotecnici, non mancheranno per accogliere l’arrivo del 2025, con il fervido e ragionato augurio che segni per Manfredonia un sostanziale e convito cambio di rotta per affrontare responsabilmente i vitali problemi che gravano sulla città e la sua popolazione.
Michele Apollonio
