“Tutto ebbe inizio con il Presepe”. Comincia cosi l’incredibile quanto affascinante racconto che l’estroso ed eclettico Nicola Capuso ha raccolto in un elegante volume di 190 pagine, corredato da meravigliose illustrazioni inedite che “Ad perpetuam rei memoriam” ha voluto regalare ai sui più stretti collaboratori e all’intera città, sessant’anni del suo straordinario vissuto dedicato alla grande passione e all’amore per l’arte. Ma la cosa più bella e straordinaria che gli ha consentito di allargare i suoi orizzonti artistici nasce nel 1962. Conosce don Michele Ciccone, primo parroco della Chiesa di S. Michele Arcangelo. Sapendo che Nicola si dilettava nel costruire presepi, lo invita a realizzarne uno in chiesa. Inizia tra i due una collaborazione fittissima con la realizzazione di iniziative che tenessero impegnati i giovani. Un successo dopo l’altro che convince don Michele a formare un Gruppo teatrale: “La Filodrammatica S. Michele”, utilizzando i locali sottostanti la chiesa. Come prevedibile ne affida la direzione artistica a Nicola ritenendolo persona idonea, capace di scegliere, progettare e organizzare Frenetica e inaspettata diventa l‘attività teatrale che in poco tempo si sviluppa in modo esponenziale portando alla ribalta tanti giovani artisti in erba. Qui la coraggiosa decisione di Nicola. Lascia l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno al teatro. Consapevole di non essere in grado di insegnare recitazione ha la brillante idea di rivolgersi al compianto direttore didattico Prof. Antonio Valente che di buon grado accetta. Scelta migliore non poteva fare, Da allora innumerevoli sono state le rappresentazioni teatrali messe in scena al punto che si reputava necessario trasformare “l’Opera Teatro S. Michele” in un vero Teatro che programmasse per la città, che fosse un punto di riferimento abituale per gli amatori del teatro. Il 20 febbraio del 1971 iniziano i lavori di trasformazione. Ma nella mente vulcanica di Don Michele si agitavano idee ancora più impegnative. Voleva di più: il cinema, non per sé ma per i giovani, per offrire loro un’alternativa: scegliere come trascorrere il tempo libero.. Nasce il “Cineforum “S. Michele” con l’intento di proiettare pellicole di alto contenuto culturale e affidarlo a Nicola. Il desiderio di andare avanti porta l’indomito parroco a richiedere la licenza per trasformare la sala parrocchiale in cinema industriale. Si reca presso la locale Azienda di Soggiorno e Turismo accompagnato da Nicola per richiedere i dati statistici afferenti il movimento turistico dell’ultimo decennio, documentazione indispensabile richiesta dal Ministero del Turismo e Spettacolo. Si rivolge a chi scrive, unico impiegato dell’Ente. Il suo stupore averli ottenuti in pochi giorni.. Nasce il “Cine Teatro S. Michele” ed è stato proprio Nicola a gestirlo per oltre mezzo secolo. Ci piace ricordarlo con le parole dell’arcivescovo emerito Mons. Valentino Vailati nel corso della commemorazione di don Michele Ciccone nel trigesimo della sua scomparsa: ”E’ stata la prima sala parrocchiale a tipo industriale della Diocesi di Capitanata, sala concepita al servizio della Comunità. Gli costò denaro, fatiche e critiche amare soprattutto da parte di alcuni integralisti cristiani che vedevano nella sala del cinema la stanza del diavolo” Su 11 sale cinematografiche presenti nel tempo a Manfredonia, il “Cine Teatro S. Michele” è l’unica che continua a pieno ritmo a funzionare. Il testimone è passato a Matteo Delli Santi, suo genero che lo gestisce magnificamente. Grazie Nicola!
Matteo di Sabato