Sostanzialmente è una finestra aperta alla speranza. Fare impresa, nel senso più ampio. Uno sportello ad hoc avviato dall’Amministrazione comunale per incentivare, stimolare, accompagnare quanti volessero realizzare un proprio progetto e magari non sanno da dove cominciare. Un incoraggiamento in specie per i giovani, a guardarsi intorno e trovare lo spunto per una idea da sviluppare, da mettere a frutto. Un cambio di prospettiva del futuro. Il sindaco Domenico La Marca nel presentarlo ha ben evidenziato che lo Sportello fare impresa “è un punto di partenza ma anche di svolta, una possibilità per mettere a frutto le tante opportunità che il territorio offre”. Come dire: datevi da fare, noi siamo con voi a darvi una mano, il nostro aiuto, l’opportuno sostegno. Sia ben chiaro: aiuti di assistenza tecnica, normativa, procedurale, informativa. A coloro che si rivolgeranno allo Sportello, sono a disposizione per dare le opportune informazioni, il personale di ConfCommercio, ConfEsercenti e ConfIndustria, Confartigianato Imprese, l’ordine dei Commercialisti ed esperti contabili e l’Ordine di consulenti del lavoro. Il servizio è completamente gratuito. “Come amministrazione comunale – chiarisce il sindaco La Marca – siamo pronti a mettere in rete le condizioni per le opportune sinergie necessari per la realizzazione di progetti credibili, affidabili”. A coordinare lo Sportello fare impresa, è l’assessore allo sviluppo economico Matteo Gentile. Un tecnico del settore avendo egli stesso già sperimentato consuccesso cosa vuol dire fare impresa. Al Comune ha avviato una accurata operazione di transizione digitale utilizzando anche fondi Pnrr. “L’impegno di questa amministrazione municipale è quello di creare un cultura d’impresa” afferma. Molto dipenderà dall’utenza, dai possibili aspiranti imprenditori. Si è nella condizione di infrangere un tabù, di bandire quella miseranda prassi dell’assistenzialismo, del favore condizionato. Si vuole imprimere un radicale cambio di costume. La rottura col passato e l’apertura ad un futuro operoso. Indubbiamente una impresa non facile. Ma possibile. C’è un gran fervore di iniziative in Puglia. È un treno che corre. Basta con le Cassandre menagramo. Se Manfredonia vuole uscire da una impasse che l’ha portata ad una condizione di isolamento, di tracollo non solo economico e sociale, è questa la via da seguire. C’è necessità di recuperare credibilità. Una strada lastricata di lavoro, impegno sociale, ordine, legalità. Un cambio di strategia anche nel linguaggio, nei comportamenti. Un percorso esaltante ma non privo di interrogativi e immaginabili resistenze. Che a quanto pare il provvido assessore Gentile ha considerato se ha assegnato al nascente Sportello di fare impresa, il tempo sperimentale di sei mesi. “Un periodo sufficiente per valutale l’impatto dell’iniziativa sulla auspicabile utenza, raccogliere eventuali suggerimenti e osservazioni per migliorarne l’efficacia e adattarla alle reali necessità del territorio”. Un territorio che mostra abbondanti e significativi segni di esperienze da valorizzare. Lo Sportello di fare impresa dovrebbe anche, in parallelo a quanto annotato innanzi, mettere a frutto le infrastrutture esistenti a cominciare dalle due aree industriali attrezzate nelle quali sono operanti diverse attività industriali che occupano alcune centinaia di lavoratori; il sistema portuale che offre grandi prospettive per i traffici mercantili ma anche croceristici e da diporto; vaste aree Zes; per non parlare della trascurata ma rigogliosa agricoltura, grande storica risorsa sipontina, e dello stesso mare non solo ad uso balneare e della pesca. Manfredonia è insomma ben dotata di supporti di base che la rendono appetibile ma è scarsamente o niente affatto presente sul mercato del fare. Fare impresa dovrà anche volgere lo sguardo a quei beni lasciati colpevolmente infruttuosi (capannoni, ferrovia, eccetera) e renderli appetibili con una politica di promozione industriale consona con le vocazioni del territorio e le prospettive che si parano. Il mercato del fare impresa è molto ampio e agguerrito, la concorrenza fra regioni e territori è molto frenetica e aperta. Occorre essere presenti con incentivi allettanti. Rompere quell’isolamento nel quale Manfredonia è stata o si è confinata. Con le aperture di questa nuova formazione governativa più lontana delle vecchie e antiquate generazioni, è possibile fare il gran salto. Meglio se c’è la partecipazione convinta, leale, forte, di tutti.
di Michele Apollonio