In evidenza quella inerente alla ripitizzazione di alcune aree fabbricabili
NON se ne esce: non si fa in tempo a registrare una polemica che ne spunta un’altra e poi un’altra ancora, ed è da ritenere che si proseguirà su questa falsariga. Polemiche spesso pretestuose, talvolta balzane, tal altra del tutto inutili con le quali l’opposizione, ad onor del vero una parte di essa, quella più estrema, cerca di mettere in difficoltà la maggioranza che però tira dritto per la propria strada. Attacchi che in ogni caso non giovano a chiarire o ancor meglio apportare elementi positivi al discorso che si va imbastendo. A volte si ritorcono contro come nel caso di “Strada Facendo” che pur di coinvolgere una incolpevole assessora, non si è accorta di aver perso l’occasione di evidenziare una riconosciuta iniziativa propria. Quando poi non si immettono proditoriamente «accuse di carattere personale col solo scopo denigratorio» che il destinatario, l’assessore alla Pianificazione urbana, Giovanni Mansueto, ha rispedito al mittente, il Movimento civico Città protagonista, «a chi è stato più volte accostato a vicende grigie che hanno caratterizzato il recente passato amministrativo, poste finanche all’attenzione della Magistratura».
INSOMMA, schermaglie fuori le linee di un corretto e sacrosanto confronto politico mortificato con atteggiamenti del tutto a dir poco fuori luogo, a tutto detrimento del confronto degli argomenti trattati. Nel caso esposto dall’assessore Mansueto, si trattava della delibera di consiglio comunale inerente alla ripitizzazione come “Zona bianca” di un’area periferica che il Piano regolatore generale del Comune indicata come ampliamento del Mercato ortofrutticolo. La Commissaria straordinaria al Comune, Grandolfo, ha adottato una puntuale variante al PRG, ritipizzando l’area prevedendo un indice di fabbricabilità dello 0,65 m3/m2 con possibilità di realizzare sia servizi per il 65 per cento, sia residenze per il 35 per cento anche di housing sociale.
FRA le osservazioni arrivate a norma di legge all’Ufficio tecnico comunale, «quella di aumentare l’indice di edificabilità da 0,65 a 2, osservazione – ha dichiarato Mansueto – non accolta dall’amministrazione La Marca». Non solo non è stato accolto l’emendamento proposto da CP, ma l’assessore ha annunciato «di avere chiesto all’Ufficio Tecnico di avviare una ricognizione completa delle zone cosiddette Bianche al fine di avviare i procedimenti di ritipizzazione, secondo i dettami normativi e giurisprudenziali esistenti, ristabilendo anche su questa tematica i principi di correttezza e buon andamento che devono contraddistinguere l’operato della pubblica amministrazione».
IL FILO rosso che richiama le contestazioni alla delibera approvata, è dunque il diniego di quell’esoso aumento dell’indice di fabbricabilità che avrebbe consentito la costruzione di vistosi condomini che avrebbero ulteriormente stravolto l’identità di Manfredonia. La storia edilizia della città è costellata, come è sotto gli occhi di tutti, da interventi che hanno badato più agli interessi dei costruttori che di quelli della città e degli stessi abitanti. Un andazzo che va corretto con interventi più consoni a un ragionevole e razionale sviluppo. Per non parlare della ormai galoppante contrazione della popolazione che tra i numerosi e diversi effetti riduttivi che va accentuando, vi è quello dei tantissimi cartelli di “Vendesi” ai portoni degli stabili.
Michele Apollonio