DI POLEMICA in polemica. L’opposizione alla maggioranza costituita di Palazzo San Domenico, una parte di essa almeno, inanella polemiche che spesso si ritorcono contro. O quanto meno la maggioranza le rintuzza con fervore. Le argomentazioni a pretesto riguardano, peraltro, aspetti minimi di un contesto amministrativo che ha seri problemi operativi che vengono, come ben noto, da lontano e rimarranno ancora per alcuni anni, che ne limitano l’attività che deve barcamenarsi tra mille difficoltà.
HA PERTANTO incuriosito e per certi aspetti divertito per le situazioni emerse, la “polemica” espressa dai consiglieri di Forza Italia Liliana Rinaldi, Fabio Di Bari e Ugo Galli, riguardante l’auto blu del sindaco o almeno quella che avrebbe potuto essere tale ma non lo è stato. Il rilievo contestato è il paventato acquisto di una automobile a servizio del sindaco della città con la relativa accusa all’amministrazione comunale di «sottrarre risorse finanziarie all’accesso alle abitazioni in locazione, da parte dei cittadini in difficoltà; al trasporto dei disabili ed agli anziani, ospiti dell’Anna Rizzi». E concludono la nota con un riferimento alla festività natalizie per osservare che la «città oggettivamente meriterebbe molto di più (scritto in maiuscolo)». A dare man forte alla polemica interviene “Città protagonista” un movimento civico rappresentato da ex amministratori comunali. Anche loro si rendono conto ora, scimmiottando la nota di FI, che «Manfredonia merita di più».
LA REPLICA chiarificatrice non si è fatta attendere. In una nota a firma dell’assessora Maria Teresa Valente, si esprime «sorpresa che un rappresentante istituzionale con una lunga esperienza amministrativa possa incorrere in simili cantonate dimostrando una lettura superficiale degli atti». E spiega come «l’acquisto dell’auto è stato solo ipotizzato in una nota tecnica di due mesi fa relativa a fondi vincolati del Piano Sociale di Zona, risorse che non possono essere destinate a interventi sociali diretti. Nessuna variazione di bilancio, pertanto, è stata approvata, né esiste un capitolo di spesa dedicato. Parlare di “sottrazione di risorse ai cittadini in difficoltà” è falso e offensivo nei confronti di chi lavora con trasparenza. È grave che un consigliere comunale, con esperienza in ambito amministrativo, non sappia distinguere una nota interna da una variazione effettiva di bilancio». Si contesta al consigliere Galli di aver millantato il blocco dell’acquisto dell’auto: «un progetto accantonato – rivela – per l’opposizione della stessa assessora al Welfare come risulta da una nota interna. Non sono stati intaccati i servizi alla Anna Rizzi né tanto meno agli anziani».
IN DEFINITIVA l’auto blu del sindaco non esiste: per gli spostamenti utilizza la propria. A questo punto l’assessora tira fuori dal cilindro la notizia a suo tempo circolata: «da segretario della Comunità Montana del Gargano, Ugo Galli aveva a disposizione un’Audi A6, finita al centro di polemiche per sperpero di denaro pubblico».
LA “SOFFIATA” riguardante “l’auto blu di Galli” è arrivata da Monte Santangelo. Si citano le dichiarazioni, riportate dal quotidiano l’Attacco, dell’allora (era il 2011) presidente della Comunità montana del Gargano, Nicola Pinto, che a proposito dell’auto a disposizione del segretario dell’ente, tra l’altro affermava: «l’auto Audi A6 appartenente alla Comunità Montana del Gargano, ha visto Galli scorrazzare in lungo e in largo per l’intero Abruzzo senza alcuna motivazione di carattere istituzionale». L’automobile è stata poi revocata e affidata al Comune di Monte Santangelo.
Michele Apollonio