Dichiarazione di Paolo Campo, presidente del gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale
Il tragico destino di Giusi Potenza deve fungere da monito per le nostre coscienze di uomini ed indurci a rafforzare l’avversione ai modelli culturali misogini e patriarcali ed a maturare uno più spiccato senso di rispetto e responsabilità nei confronti delle donne.
Ciò che avvenne 20 anni fa, nelle campagne di Manfredonia, non fu classificato come femminicidio, perché a quell’epoca non era ancora diffusa la consapevolezza della necessità di norme specificamente destinate a contrastare severamente ogni prevaricazione e violenza motivata dal disconoscimento della soggettività delle donne. E non solo, giacché nel novero delle vittime devono includersi quante e quanti compiono scelte con cui ridefiniscono la propria identità di genere.
A distanza di 20 anni la tragica contabilità di chi subisce vessazioni e violenze, fino all’omicidio, non accenna a diminuire e ciò motiva la necessità di rafforzare l’impegno delle istituzioni nell’attività di contrasto e, soprattutto, di prevenzione, operando nelle scuole e nelle comunità come, tra l’altro, prevede la legge contro l’omotransfobia approvata dal Consiglio regionale.
Oggi, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, rinnovo il mio cordoglio alla famiglia di Giusi, la solidarietà a tutte le vittime e il sostegno a quante hanno avuto la forza di ribellarsi ai propri aguzzini e di chiedere il sostegno delle strutture e dei servizi attivati per sottrarle ad un destino anche fatale.