All’indomani della messa in onda del servizio del 3 novembre della iena Giulio Golia, così si sono espresse le Associazioni di categoria di Foggia: “La trasmissione Le Iene ha mandato in onda un servizio sul drammatico fenomeno del pizzo a Foggia. Ha raccolto testimonianze di donne e di uomini che hanno consigliato ad una complice della trasmissione di non aprire un negozio nel capoluogo, o comunque, di prestare molta attenzione nel farlo.
Le bombe sarebbero all’ordine del giorno – secondo Giulio Golia – e noi non vogliamo certo mistificare la realtà non ammettendo la difficoltà di fare impresa in questo territorio: la criminalità c’è e non ha contribuito allo sviluppo della nostra Provincia. Ma sarebbe altrettanto ingiusto non ammettere lo sforzo per la legalità e per la sicurezza che, soprattutto negli ultimi anni, è stato profuso dalla Squadra-Stato: dalle interdittive antimafia, alle operazioni su vasta scala, che hanno di fatto decimato i grandi clan locali, ai numerosi controlli, alle azioni di prevenzione ed all’attività di diffusione della cultura della legalità. Esiste sicuramente un fenomeno di microcriminalità che sta allarmando, così come la facilità con cui la mafia riesce a penetrare tra i giovani ed i giovanissimi, illudendoli con i facili guadagni, è preoccupante, ma Foggia e la sua Provincia meritano anche una narrazione diversa: giovani che fanno impresa, aziende che creano sviluppo ed occupazione, un fermento associazionistico che ha permesso alla città di creare opportunità di socialità e di bellezza, anche negli ultimi tempi. Una narrazione che vede protagonista il sistema imprenditoriale locale impegnato nel mettere a disposizione delle Forze dell’Ordine i propri sistemi di videosorveglianza, che sottoscrive, senza indugio, protocolli di intesa sulla sicurezza e sulla legalità al tavolo della Prefettura e che denuncia furti ed atti vandalici. Non ci sono stati passi indietro, ma solo passi in avanti, che, però, non vengono valorizzati abbastanza e non sono sostenuti adeguatamente, perché arriva solo il messaggio che a Foggia non è possibile fare impresa.
La città di Foggia non può essere collegata esclusivamente al pizzo ed alle bombe. Il Procuratore Capo Ludovico Vaccaro, nelle sue dichiarazioni, ha elencato tutte le potenzialità della provincia: dalle energie rinnovabili, al promontorio del Gargano, all’estensione dei terreni coltivabili e noi aggiungiamo: i piccoli borghi, i porti turistici e non, l’aeroporto, le piccole imprese del commercio, dei servizi, dell’agricoltura e dell’artigianato, che sono l’ossatura della produzione d’Italia.
E ora ci chiediamo: a quando un servizio giornalistico e d’inchiesta in cui siano ben spiegati i risultati ottenuti finora nella lotta alla criminalità? A quando un servizio con dati, voci, volti, racconti di chi gestisce la propria impresa sentendosi orgoglioso di operare a Foggia e di chi ogni giorno opera per la sicurezza degli imprenditori e di tutti i cittadini?
Non lasciamoci scoraggiare e proseguiamo nel nostro lavoro per raccontare le positività del nostro territorio e delle nostre imprese”.