Uno dei problemi mai risolti del territorio di Manfredonia è quello del Candelaro, quindi della sua foce a pochi chilometri dal centro abitato. Si tratta di un torrente che nel suo corso raccoglie di tutto, ad iniziare dagli apporti dell’agricoltura, acque reflue provenienti da utilizzazioni domestiche ed industriali, acque trattate da diciassette depuratori dell’Acquedotto Pugliese ed uno direttamente gestito dal comune di Biccari, relativi a diverse località della provincia di Foggia, ma soprattutto, sostanze abusivamente scaricate, che di conseguenza finiscono in mare, costituendo un problema antico mai risolto, che preoccupa costantemente la comunità locale.
Lo scorso 28 ottobre, i consiglieri Massimiliano Ritucci (AgiAMO) e Antonio Tasso (Sipontum) hanno rivolto un’interrogazione a risposta immediata in Aula all’assessore alla ‘Sostenibilità, Qualità della vita e Comunità Energetiche, Mariarita Valentino – a seguito di articoli di stampa, dati raccolti e segnalazioni di associazioni varie – per sapere quali azioni si vogliano introdurre, da parte dell’Amministrazione, per affrontare tale stato critico e se si ha notizia di finanziamenti che aiutino nelle possibili azioni di contrasto e di risanamento della località in questione.
“L’assessore Valentino dovrebbe avere chiaro che le interrogazioni non sono ‘accuse’, ma richieste di chiarimenti su argomenti precisi, degni di essere rilevati anche se arrivano da notizie di stampa, sollecitazioni di associazioni o indicazioni dei cittadini. I ruoli ricoperti da ogni membro dell’attuale ‘consiliatura’ sono le risultanti delle elezioni e ci ‘impongono’ di seguire le sollecitazioni della collettività” sostengono i consiglieri interroganti.
“Pertanto – continuano – contestiamo l’affermazione dell’assessore riferita in Consiglio “…Il testo dell’interrogazione è solo il contenuto di un articolo di stampa…” e prendiamo atto delle attività elencate dalla Valentino, che monitoreremo attentamente (ad esempio, il progetto di finanziamento regionale per il riutilizzo delle acque reflue del depuratore – presumiamo di Manfredonia – in sinergia con il Consorzio di Bonifica, per la riduzione di contaminanti nel Candelaro) e i finanziamenti enunciati, per i quali attendiamo apposita documentazione (richiesta e non ancora ottenuta) per comprendere se siano in fase progettuale o effettivamente operativa”.
“Apprendiamo con cauto atteggiamento fiducioso (in attesa della prova dei fatti) i proponimenti dell’assessore: a) maggior attenzione dei luoghi critici, con eventuale attivazione del ‘contratto di fiume’ con la Regione; b) creazione di un ‘tavolo’ con la presenza di tutti i sindaci dei paesi interessati al conferimento delle acque urbane nel Candelaro, l’acquedotto Pugliese, il nucleo speciale dei Carabinieri, per l’individuazione di sversamenti abusivi; c) la predisposizione di uno studio di fattibilità per l’adozione di un trattamento di fitodepurazione per il contrasto all’inquinamento delle acque (come suggerito da alcuni esperti a corredo dell’interrogazione, n.d.r.)”.
“Desideriamo segnalare la possibilità di istituire una ‘Commissione Speciale Temporanea’, composta da consiglieri comunali (che svolgerebbero questo compito a titolo gratuito) per monitorare, approfondire e relazionare al Consiglio lo stato del Candelaro”.
E concludono: “Noi saremo sempre al servizio dei cittadini che pongono interrogativi sullo svolgimento delle attività dell’Amministrazione e sui temi che, occasionalmente, verranno ritenuti rilevanti”.