Giovedì 31 Ottobre 2024

“EreTICA”: al Dalla di Manfredonia si torna a rischiare tutto con una stagione di prosa che mette al bando il già visto. Arrivano Gifuni, Iodice, Vacis, Aldrovandi e Brie

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Tornare a rischiare tutto, andando contro le logiche della ripetizione, dei conti, delle certezze e del già visto. È questo il senso di “EreTICA”, la nuova stagione teatrale del Teatro Comunale “Lucio Dalla” di Manfredonia. Il cartellone, in programma dal 17 novembre al 23 aprile 2025, è realizzato, ideato e sostenuto dal Comune di Manfredonia e da Puglia Culture, in collaborazione con Bottega degli Apocrifi e il supporto del Ministero della Cultura e della Regione Puglia.

Venti titoli in programma, fra cui tredici appuntamenti con la prosa e sette spettacoli domenicali dedicati alle famiglie, a cui si aggiungono undici titoli per diciannove spettacoli per le scuole, sette laboratori teatrali, un corso di formazione per gli insegnanti e due percorsi di formazione del pubblico.

«Questa nuova e antica Stagione è indubbiamente il frutto di una riflessione condivisa, come è sempre stato, ma con una cifra in più di autorialità, scaturita oggi dalla necessità, della Compagnia, di tracciare un senso rinnovato dell’abitare lo spazio pubblico cittadino dell’arte, della musica, della realtà trasposta impregnata di sogni, conflitti e disordine. È il frutto di un’idea, che recupera il coraggio dell’immaginazione e del rischiare tutto, che ispira le scelte dei titoli, degli artisti, dei progetti formativi: farsi guida, farsi movimento. Proporre un andirivieni tra passato, presente e proiezione nel domani, un percorso nomade, senza la pretesa di una meta, in una ricerca continua sul rapporto tra il genere umano e il mondo che lo circonda», dichiara Cosimo Severo, direttore artistico della Bottega degli Apocrifi.

 «EreTICA, un unicum nel panorama teatrale pugliese, non si tratta solo di una rassegna di spettacoli teatrali, ma di un vero e proprio cammino di riflessione che desidera scuotere le coscienze e far emergere le domande esistenziali del nostro tempo, richiamando, innanzitutto, un’idea di comunità che si interroga e propone uno sguardo critico e anticonformista, controcorrente e, per questo, quasi eretico rispetto al canone convenzionale», le parole di Paolo Ponzio, presidente di Puglia Culture.

 «Questo progetto culturale ha permesso che la cultura, oggi, sia percepita non come un costo, ma come un investimento fondamentale per la nostra comunità. Investiamo sulla crescita di una cittadinanza attenta, che sappia riflettere su questioni collettive; sulla possibilità di ritrovarsi come comunità in uno spazio pubblico, dove il teatro diviene momento di incontro e di condivisione», la riflessione del Sindaco Domenico La Marca e dell’assessora alla cultura Maria Teresa Valente.

LA PROSA |

La prosa di “EreTICA” risponde all’urgenza di ritornare a essere vivi e, proprio per questo motivo, propone un caleidoscopio di storie, linguaggi, registri, autori e dispositivi teatrali differenti. Da Eschilo a Scarpetta, da Pirandello a Dario Fo e Franca Rame, da Emanuele Aldrovandi a testi non pensati per la scena come la prosa stratificata del Premio Strega Nicola Lagioia e le lettere e il memoriale che Aldo Moro Scrisse nei suoi tragici cinquantacinque giorni di prigionia.

Si parte con un testo controcorrente e rivoluzionario firmato Dario Fo e Franca Rame. Il 19 novembre l’appuntamento è con “Coppia aperta quasi spalancata” in una rivisitazione brillante e irriverente di Chiara Francini e Alessandro Federico. In un testo classico del teatro italiano, l’evoluzione del matrimonio borghese è raccontata alla luce delle riforme legislative degli anni Sessanta, delle trasformazioni dei nuclei familiari e del loro andamento dal punto di vista socio antropologico.

Venerdì 29 novembre è atteso un fuori programma. Al “Dalla” spazio a Domenico Iannacone, giornalista, conduttore televisivo e autore di “Che ci faccio qui”, in onda su Rai3. In questa conversazione scenica, intitolata “La cura dello sguardo” e condotta dal giornalista Felice Sblendorio, Iannacone parlerà delle sue storie, del suo metodo e di come si possono rispettare in televisione le vite, le fragilità e i dolori degli altri.

Sabato 14 dicembre, per concludere l’anno teatrale, arriverà una leggenda del teatro contemporaneo argentino come Cèsar Brie. A Manfredonia proporrà “Re Lear è morto a Mosca”, uno spettacolo che racconta la storia vera ormai dimenticata, attraverso i dipinti di Chagall e i personaggi del Re Lear, di Solomon Michoels e Venjamin Zuskin: due attori ebrei, due amici, condannati per aver volato troppo in alto e per aver immaginato un teatro d’arte fatto di canti, danze, poesie e colori in lingua yiddish nell’Unione Sovietica di Stalin.

Il 5 gennaio, per inaugurare nel migliore dei modi il 2025, arriva lo spettacolo internazionale “Amour” della Compagnia Marie de Johgh per la regia di Jokin Oregi. “Amour”, uno spettacolo del gesto con le maschere dedicato a tutti, è una canzone sull’incontro con esseri diversi e un vero e proprio appello a liberarci dal pregiudizio. Un inno alla tolleranza, all’amore e all’amicizia che invita a riflettere sul limite che c’è tra la disaffezione e l’amore incondizionato.

Venerdì 10 gennaio arriva, invece, “R.OSA. 10 esercizi per nuovi virtuosismi”, concept, coreografia e regia di Silvia Gribaudi con la performance di Claudia Marsicano. Con la sua solita ironia dissacrante, Gribaudi porta in scena l’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che con esso occupa un linguaggio informale nella relazione con il pubblico. Ispirandosi alle immagini di Botero, al mondo anni 80 e al concetto di successo e prestazione, “R.OSA” è uno spettacolo che parla della rivoluzione del corpo e dei corpi, che si ribellano alla gravità, mostrando finalmente la loro lievità.

Sabato 25 gennaio un classico di Luigi Pirandello, “Uno nessuno e centomila” con Primo Reggiani e la regia di Nicasio Anzelmo. Domenica 9 febbraio spazio al lavoro di Alessandro Lay “Riva Luigi ’69 ’70. Cagliari al dì là dello scudetto”, uno spettacolo che racconta la leggenda calcistica di Gigi Riva e la sua poesia realistica come la definì Pierpaolo Pasolini.

A febbraio, poi, al “Dalla” di Manfredonia arriva un titolo atteso: “La Ferocia”, tratto dall’omonimo romanzo del Premio Strega pugliese Nicola Lagioia. Lo spettacolo, con un mirabile adattamento drammaturgico curato da Linda Dalisi, vede la regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà e l’ideazione della compagnia Vico Quarto Mazzini. In un racconto crudo e feroce della famiglia Salvemini, Lagioia racconta il trionfo e la rovina dell’Occidente. La vicenda dei Salvemini, che incrocia nella fiction alcuni affari proprio nella città di Manfredonia, ha il colore di una tragedia contemporanea, particolare e universale allo stesso tempo, e si nutre delle parole nate dalla penna di un grande romanziere, nato e cresciuto in un Sud da sempre condannato da antichi vizi e moderne virtù.

Il 5 marzo andrà in scena un’eccezionale prova drammaturgia e teatrale di Davide Iodice che propone una rilettura del classico Pinocchio di Collodi che diventa, dopo un lungo lavoro di studio fra teatro e pedagogia, un manifesto per e sulla disabilità. “Pinocchio. Che cos’è una persona? indaga su questo ragazzo straordinario, nel senso di extra-ordinario, un diverso che, nella storia della letteratura occidentale, rappresenta al meglio tutti i diversi con la loro carica anarchica e dirompente.

Dopo le parole di Aristofane con la sua “Pace”, anche quest’anno la stagione del “Dalla” parla di guerra attraverso gli antichi classici. Giovedì 13 marzo andranno in scena le parole di Eschilo con Sette a Tebe, un progetto di Gabriele Vacis con la compagnia Potenziali Evocati Multimediali. Vacis torna a interrogare i classici e a lavorare sulla saga della stirpe di Edipo attraverso la forza e la vitalità di una compagnia teatrale di giovanissimi interpreti.

Il 27 marzo andrà in scena il testo per il teatro di Emanuele Aldrovandi, uno dei drammaturghi più apprezzati della nuova generazione. Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro è un’acuta e feroce riflessione sul delicato e, spesso, distruttivo legame tra felicità e realizzazione personale che pone al centro le conseguenze più profonde e intime di una società sempre più orientata alla ricerca del consenso e dell’approvazione immediata.

Il penultimo titolo è in programma martedì 8 aprile con Na Santarella, commedia di Eduardo Scarpetta, riproposta dall’ottimo Massimo De Matteo per la regia di Claudio Di Palma.

La grande conclusione di “EreTICA” è affidata al talento indiscusso di Fabrizio Gifuni che proporrà a Manfredonia, dopo il successo della serie televisiva “Esterno Notte” diretta da Marco Bellocchio, il suo ultimo spettacolo: “Con il vostro irridente silenzio”. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Gadda e Pasolini, Gifuni questa volta, attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia, darà corpo e voce agli scritti più scabri e nudi della storia repubblicana: le lettere e il memoriale che Aldo Moro scrisse nel 1978 nella prigione del popolo delle Brigate Rosse.

CON GLI OCCHI APERTI |

“con gli occhi aperti” è la sezione di “EreTICA” dedicata alle nuove generazioni e alle famiglie, che dal 17 novembre 2024 al 16 febbraio 2025 spalancherà le porte del teatro a piccoli e grandi sognatori. In programma, quest’anno, sette spettacoli dedicati alle nuove generazioni e a tutti coloro che si sentono famiglia e hanno voglia di far parte di una famiglia più grande che germoglia intorno ai più piccoli: quella del teatro.

La Bottega degli Apocrifi, convinta che le proposte domenicali siano una grande sfida culturale ed educativa, ritornano a investire sul teatro di qualità di alcune compagnie che arriveranno da tutta l’Italia e guideranno i bambini fra celebri fiabe e nuove storie che apriranno spiragli di immaginazione, sogni, visioni e desideri.

Si parte domenica 17 novembre, a partire dalle ore 18.00, con “Il bambino e la formica, uno spettacolo sulla conoscenza di sé stessi e sulla consapevolezza del proprio posto nel mondo, imparando l’uno dall’altro che la vita è un sogno da rincorrere, della compagnia Fontemaggiore. Sabato 23 e domenica 24 novembre, invece, arriva sul palco del Dalla “Il nido”, spettacolo partecipato a puntate della compagnia Bottega degli Apocrifi. Tra racconto, giochi sonori e attività manuale e creativa, “Il nido” sarà uno spazio per creare e animare i propri desideri, volando nei libri più suggestivi della letteratura per l’infanzia, accompagnati dagli artisti della compagnia.

A dicembre, invece, due grandi regie per i più piccoli: il 1° dicembre andrà in scena Jack e il fagiolo magico, uno spettacolo della compagnia La Luna nel letto per la regia di Michelangelo Campanale; mentre l’8 dicembre l’appuntamento è con Pelle d’asino della compagnia Catalyst per la regia di Riccardo Rombi.

Il 2025 comincia domenica 19 gennaio e domenica 2 febbraio 2025 con una nuova produzione di Bottega degli Apocrifi: Le avventure di Tom, Huck e Jim per la regia di Cosimo Severo. Liberamente ispirato a “Le avventure di Tom Sawyer” e “Le avventure di Huckleberry Fin”, lo spettacolo parla di Tom, Huck, Jim e di un viaggio, o forse una fuga, per conquistare la libertà. Scappare da un mondo che limita i sogni, per costruirsi un futuro diverso da quello che chiunque possa aver già scritto. Un futuro dove la libertà si diverte a far giravolte col vento sul Mississippi e si distingue nitidamente dalla fuga: è la possibilità di essere, scegliere, manifestarsi, sognare. L’ultimo appuntamento della sezione, in programma il 16 febbraio, è con “Stelle” della compagnia La Piccionaia.

EreTICA“, oltre queste due sezioni dedicate alla scena, proporrà undici titoli per diciannove spettacoli dedicati alle scuole, ben sette laboratori teatrali, musicali e creativi; un corso di formazione per docenti curato dalla Casa dello Spettatore di Roma e due percorsi di formazione del pubblico: “Artisti di stagione“, con incontri pre e post spettacoli; e il “Circolo degli EreTICI“, una serie di focus – in programma da febbraio ad aprile 2025 – che andranno ad approfondire, oltre la scena, i temi degli spettacoli con protagonisti della vita culturale del nostro Paese.

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