Uno dei cardini dell’azione delle pubbliche amministrazioni in linea generale è rappresentato dall’imparzialità. I comuni, in particolare, devono non solo essere ma anche apparire imparziali quando emanano qualsiasi atto.
Inclusi gli affidamenti di incarichi in via diretta, ossia in favore di professionisti individuati senza gara: il dirigente si rivolge a tizio e gli conferisce un determinato compito RETRIBUITO dal comune.
Ora, poiché numerosi sono i tecnici operanti a Manfredonia, anche la scelta fiduciaria deve allontanare da sé ogni sospetto di favoritismo, che sorge spontaneo quando colui il quale riceve un incarico milita ovvero ha militato in tempi assai recenti nell’ambito di movimenti politici cittadini.
Proprio, ieri, il sindaco, nel quadro del dibattito consiliare, ha sottolineato la necessità di applicare criteri oggettivi in tema di selezione di dipendenti di una società partecipata.
Dunque, la questione si pone, con maggiore forza, nell’ipotesi in cui sia lo stesso comune ad indicare un tale, piuttosto che un altro, quale esecutore di determinate attività, a beneficio dell’amministrazione(ossia dell’intera comunità), la quale corrisponde un compenso, derivante dalle risorse appartenenti a tutti noi.
Se davvero desideriamo che il vessillo della legalità assoluta ed incondizionata sventoli dai battenti di palazzo San Domenico, non possiamo consentire affatto che sorga semplicemente l’ipotesi che si sia inteso materializzare forme di privilegio, destinate a favorire nuovi amicizie, peraltro con tessere politiche, a detrimento dei tanti cittadini in possesso di identiche professionalità.
I consiglieri comunali di Forza Italia Liliana Rinaldi, Fabio DI Bari ed Ugo Galli