Il sottoscritto Capogruppo Consigliere Comunale Giuseppe Marasco (Fratelli D’Italia Manfredonia)
Con la presente interrogazione “in Italia ci sono circa 10,7 milioni di abitazioni sfitte su 36 milioni censite, questo dato comprende anche le seconde case di vacanza. Il disagio abitativo è in crescita: in 5 milioni di persone faticano a trovare un’abitazione “
Le cause dell’emergenza abitativa sono molteplici e si intrecciano tra loro. Tra le principali, possiamo citare: La scarsa offerta di alloggi pubblici e sociali, insufficiente a soddisfare la domanda di chi non ha le risorse per accedere al mercato privato. In Italia ci sono pochissimi alloggi pubblici, molto meno della media europea.
La speculazione edilizia e immobiliare, che ha favorito la costruzione di alloggi di lusso e la conversione di edifici residenziali in strutture turistiche o commerciali, a scapito della qualità e della quantità degli alloggi popolari e accessibili. In Italia il patrimonio immobiliare è fortemente concentrato nelle mani del 10% più ricco della popolazione.
La crisi occupazionale e del reddito, che ha ridotto la capacità di spesa delle famiglie e aumentato il numero di persone che non riescono a pagare l’affitto o il mutuo. In Italia il reddito medio delle famiglie è diminuito sensibilmente, mentre il tasso di disoccupazione è salito.
Le conseguenze dell’emergenza abitativa sono drammatiche e si ripercuotono su vari aspetti della vita delle persone. Tra le più evidenti, possiamo citare:
L’aumento del fenomeno delle occupazioni abusive, che coinvolge centinaia di migliaia di famiglie, spesso costrette a vivere in edifici fatiscenti, insalubri e pericolosi, senza servizi essenziali come acqua, luce e gas.
L’incremento del numero dei senzatetto, stimato in decine di migliaia di persone, esposte a rischi sanitari, sociali e legali, oltre che a violenze e discriminazioni.
Il peggioramento delle condizioni di salute fisica e mentale delle persone che vivono in situazioni di disagio abitativo, che possono soffrire di stress, ansia, depressione, malattie croniche e acute.
Per affrontare l’emergenza abitativa, sono necessarie politiche pubbliche efficaci e coordinate, che prevedano interventi strutturali e urgenti. Tra le possibili soluzioni, possiamo citare:
L’aumento dell’offerta di alloggi pubblici e sociali, attraverso la costruzione di nuove case popolari, la riqualificazione del patrimonio esistente e la destinazione di parte degli immobili confiscati alla criminalità organizzata a fini sociali.
La regolazione del mercato privato dell’affitto, attraverso la promozione di contratti regolari e trasparenti, la riduzione delle tasse sugli affitti a canone concordato o calmierato e l’introduzione di sussidi o agevolazioni per le famiglie a basso reddito.
La tutela dei diritti dei conduttori e dei proprietari, attraverso la prevenzione e la mediazione degli sfratti, la garanzia di un’assistenza legale gratuita e la creazione di fondi di solidarietà per il pagamento dei debiti abitativi.
Da un punto di vista ideologico, queste soluzioni si ispirano ai principi del socialismo riformista, che si basa sui valori della giustizia sociale, della democrazia partecipativa e della cooperazione. Il socialismo riformista propone una visione dell’abitare come diritto umano fondamentale e bene comune da garantire a tutti.
Alle ill.me SS. VV. a norma del vigente T.U.E.L. dello Statuto Comunale e regolamenti in esito alla emergenza delle case in affitto non disponibili nel nostro territorio Comunale, propone che il Comune si faccia carico di trovare soluzioni affinché si possa rientrare dalla attuale emergenza con: a) sgravi fiscali con agevolazioni di tasse comunali verso i proprietari delle unità abitative per gli affitti (I.C.I., TARI e altre imposte);
b) incentivare le cooperative sociali abitative aventi lo scopo di costruire sul terreno comunale le unità abitative con finanziamenti comunali, regionali, statali e della C.E.E. con potere di proprietà indivisa fino al massimo di anni 100 con impiantistica green;
c) incentivare gli affittuari ad una collocazione lavorativa presso cooperative sociali di produzione e lavoro, tale da poter garantire al disoccupato la possibilità di ottemperare al costo degli affitti mensili, proponendo, anche, corsi di formazione secondo le esigenze della filiere.
C H I E D E
AL sig. Sindaco ed all’Amministrazione Comunale, di costituire una commissione consiliare ad acta in merito all’oggetto, inoltre una risposta urgente scritta, come previsto per legge e regolamenti, in attesa invio distinti e cordiali saluti augurandovi una fattiva e proficua attività amministrativa legale e trasparente.
Con le più ampie riserve, in fede firma e consegna al protocollo o invia tramite pec.
IL CONSIGLIERE COMUNALE . VICE PRESIDENTE COMMISSIONE URBANISTICA E AMBIENTE
Giuseppe MARASCO