Il “Civilis” Marasco rinviene anche una carcassa di tartaruga spiaggia sul litorale sud
QUESTA volta la cronaca registra una operazione inversa a quella usuale di furto di automobile, cannibalizzazione e abbandono. Questa volta quella routine criminale non ha avuto seguito. L’auto infatti è stata ritrovata e consegnata ai carabinieri che svolgono le indagini per rintracciare il proprietario e riconsegnarla.
LA INUSITATA scoperta è opera degli ispettori ambientali volontari “Civilis” al comando del generale Giuseppe Marasco, avvenuta nei consueti giri di controllo del territorio. L’automobile una Alfa Romeo di grossa cilindrata è stata rinvenuta in una discarica, una delle tante che costellano il territorio periferico di Manfredonia con Carapelle. «Non è dato sapere, ma lo accerteranno i carabinieri ai quali abbiamo segnalato quella presenza – annota Giuseppe Marasco – se si trovava in quel posto di difficile accesso, in attesa di essere smontata in ogni sua parte per ricavarne pezzi di ricambi, oppure è stata nascosta in attesa di essere “esportata” in qualche Paese mediorientale o ancora destinata a chissà quale altro uso criminale».
IN UN CASO o nell’altro è l’ennesima riprova del fiorente traffico di automezzi sottratti ai legittimi proprietari che avviene da queste parti. «Nei giorni scorsi con l’intervento della polizia locale di Manfredonia – annota Marasco – sono state sgomberate ventisei carcasse di automobili gettate lungo gli argini del torrente Carapelle. Ebbene siamo ripassati da quei luoghi ieri e abbiamo notato che erano state “depositate” altre due scheletri di automobili preventivamente bruciate…».
IL PROBLEMA che Marasco pone anche come consigliere comunale di Manfredonia, oltre che di carattere criminale, è di rilevanza ambientale. «Quei rifiuti speciali – osserva – inquinano il sottosuolo, e nel caso specifico le acque del torrente, ma abbiamo trovato carcasse nascose nel bacino Capacciotti, e deturpano l’ambiente. Occorre fare qualcosa – avanza – per interrompere questo circolo vizioso contro natura»
MA NON SOLO carcasse di automobili, anche carcasse di tartaruga. Sempre gli ispettori ambientali volontari “Civilis” hanno rinvenuto, nel corso dei servizi di monitoraggio del territorio, una carcassa di tartaruga “Caretta caretta” sulla battigia della spiaggia di Scalo dei Saraceni, sulla riviera sud di Siponto. «Anche qui – rileva Marasco – la questione è ambientale. L’ispezione sulla carcassa che farà il Centro tartarughe di Manfredonia, dirà molto probabilmente quali siano state le cause del suo spiaggiamento. La casistica ci dice che nella gran parte dei casi, la morte avviene per cause non naturali. Fra quelle più frequenti sono indicate le plastiche abbandonate in mare. Anche qui occorrono severi interventi per ristabilire la supremazia del mare pulito».
Michele Apollonio