Mercoledì 13 Novembre 2024

Oltre l’arte e la memoria

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Il Castello-Museo nazionale archeologico si apre al pubblico 

 

UN LABORATORIO artistico-musicale per studiare e interpretare le stele daunie del Museo nazionale archeologico di Manfredonia, indirizzato ai ragazzi. «Un laboratorio davvero speciale per far rivivere nei ragazzi in maniera stimolante il rapporto tra arte e patrimonio culturale» spiega la direttrice del Museo, Annalisa Treglia. Partner del progetto, è Monica Mantovano con le associazioni “arsmanfredonia” e “Fidapa bpw Italy”. I ragazzi saranno accompagnati nei loro lavori manuali dalla direttrice Treglia e dalle artiste della ceramica Maria Luigia Cirillo e Angela Quitadamo. Non mancherà la musica affidata al maestro Luca Leone. L’appuntamento è per venerdì 11 prossimo con inizio alle 16,30.

“OLTRE l’arte” è il leitmotiv delle iniziative che animano il Museo nazionale archeologico nella visione di «un Museo come luogo aperto e accessibile» della dottoressa Treglia che ha aperto il Castello-Museo a progetti che hanno quali destinatari essenzialmente i giovani, «i ragazzi in particolare – soggiunge – sempre pronti ad assorbire e far rivivere quell’arcano rapporto tra arte e patrimonio culturale». I reperti custoditi, testimonianze di civiltà straordinarie, diventano veicoli culturali di facile comprensione. «Sono protagonisti – rileva la direttrice Treglia – di un racconto inedito che si sviluppa attraverso linguaggi plurimi, accessibili e inclusivi». Significativo il successo che ha riscosso il progetto “Le stele daunie nella lingua dei segni» destinato a bambini sordi.

L’ARCHEOLOGIA è indubbiamente il filone culturale che qualifica Manfredonia come erede dell’antica Siponto. Due importanti realtà quali il Parco archeologico di Siponto e il Museo nazionale archeologico allestito nel castello svevo-angioino-aragonese, ne definiscono l’importanza. E mentre l’antica città che ha dominato la scena della civiltà dall’epoca romana a quella medievale, va riemergendo ad opera delle Università di Foggia e Bari che con grande impegno e passione, hanno condotto quattro campagne di scavi (l’ultima appena conclusa) che hanno fissato il profilo di una città fiorente e operosa, il Museo nazionale archeologico è impegnato a interpretare, spiegare e divulgare i valori di una memoria fantastica rappresentata dai reperti raccolti nell’area sipontina ordinati nelle sale del Castello impostato da re Manfredi.

IL MUSEO nazionale archeologico di Manfredonia va infatti svolgendo, sotto l’attenta e misurata gestione della direttrice Annalisa Treglia, una proficua attività volta a valorizzare la sontuosa sede del Museo, il maniero manfredino appunto, e dunque le esposizioni dei preziosi ed originali reperti archeologici. Una apertura fortemente gradita dal pubblico che con tanto entusiasmo valica le mura guerriere, per partecipare agli eventi di pregevoli contenuti artistici.

«IL TEMA dell’accessibilità culturale – evidenzia la dottoressa Treglia – è un valore cui teniamo e cerchiamo di coltivalo con iniziative diversificate che vanno oltre l’arte e la memoria».

  Michele Apollonio

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