Lunedì 7 Ottobre 2024

Il fiume di automobili bruciate e il torrente Carapelle

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La crociata del consigliere comunale Marasco contro le auto rubate e cannibalizzate

 

CHE l’ambiente e il paesaggio siano attaccati da tanti inquinati è cosa acclarata. Che tra questi fattori infestanti vi siano anche le carcasse di automobili rubate, spogliate di tutto e quindi bruciate, è ormai un dato di fatto consolidato. Le cronache riferiscono di cimiteri di carcasse di quelle auto cannibalizzate sparsi qua e là sul territorio provinciale. È infatti la provincia di Foggia una accreditata capitale di quel giro di attività illecite e immorali manovrato da operatori senza scrupoli esperti e bene organizzati che agiscono anche fuori del proprio territorio, come è stato evidenziato da carabinieri della Toscana che hanno sgominato una banda di queste parti in trasferta al nord.

«È UN cancro che non si riesce ad estirpare e che fa danni in continuazione» afferma il comandante della squadra di ispettori ambientali volontari “Civilis”, Giuseppe Marasco, mentre mostra le foto dell’ennesimo ritrovamento di un cimitero di auto bruciate. «Le troviamo dappertutto nelle campagne, nei casolari abbandonati, lungo gli argini dei fiumi, come in quest’ultimo caso dove è stato un tratto del torrente Carapelle ad essere invaso dalle carcasse delle automobili ormai ridotte a scheletri arrugginiti».

LUNGO gli argini e nello stesso letto del torrente, erano stipate ben 26 resti di altrettante automobili che Marasco ha subito segnalato alle competenti autorità che hanno provveduto ad inviare personale della Polizia locale di Manfredonia e i mezzi per la rimozione dell’officina per la custodia giudiziaria di Antonio Manzella.

«IL PROBLEMA – rileva Giuseppe Marasco, consigliere comunale a Manfredonia – è certamente la rimozione di quei miseri resti di automobili depredate di tutto, ma è ancor più grave quello dell’inquinamento ambientale che quel ferrame in disfacimento provoca e si propaga a causa delle piogge: la loro rimozione previene il rischio idrogeologico e della contaminazione della flora e della fauna del torrente. Una situazione incresciosa che si riscontra in particolare nell’area di Borgo Mezzanone dove è facile trovare anche camion e trattori abbandonati. Occorre pertanto affrontare – evidenzia Marasco che conduce una vera crociata contro un crimine verso l’ambiente – la situazione con un progetto organico di interventi mirati».

  Mic. Ap.

 

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