Proficuo e ricco di spunti socio-culturali l’incontro tenutosi presso il Comune di Manfredonia tra il sindaco Domenico Lamarca, Maria Teresa Valente, assessora al Walfere di Comunità e Cultura e i componenti del Club Alcologico e di Ecologia Sociale. A parlare del Club e del suo impegno sociale sul territorio, la dott.ssa Michela Dicembrino, laureata in educazione professionale con molteplici esperienze nel settore del Management sanitario la quale, dopo aver ringraziato il sindaco e l’intera Amministrazione comunale per la sensibilità e l’attenzione che riserva alle problematiche sociali, ha presentato il gruppo di lavoro sottolineando in sintesi le linee guida del Club che da circa 18 anni opera sul territorio dimostrando in ogni circostanza di essere “Una porta sempre aperta alle famiglie in difficoltà che presentano fragilità e sofferenze di diversa natura quali: alcol, fumo, droga, gioco d’azzardo, internet, shopping. Seduti in cerchio, liberamente si può ascoltare ed essere ascoltati, condividere storie, difficoltà al fine di trovare insieme le possibili soluzioni. Una esperienza unica che trasmette a chi vi partecipa di essere ascoltato. Ognuno, senza reticenza racconta la propria storia. Gli incontri si tengono ogni mercoledì dalle 18:00 alle 19.30, in locali accanto la chiesa di San Camillo, per gentile concessione del parroco. Purtroppo, alcune volte non disponibili. Ecco la necessità di una sede stabile che possa consentire al Club di riunirsi. Nel recepire il messaggio l’assossora Valente che ha avuto modo di partecipare ad alcuni incontri nel lodare l’opera meritoria del Club per la sua encomiabile attività ha dato da subito la sua disponibilità al fine di risolvere il problema della sede. Di buon grado si è associato il sindaco Lamarca il quale ha promesso il suo vivo interessamento al fine di trovare quanto prima una soluzione al problema. Conoscere e aderire al Club significa rendersi conto che la presenza di questo importante servizio a Manfredonia consente di fare riabilitazione nel luogo in cui si vive.
Matteo di Sabato
