Si è conclusa il 5 settembre la mostra personale che l’artista, che vive a Milano, ha dedicato alla sua città.
Molti e vari sono i temi affrontati alla soglia dei 60 anni di attività artistica: scene popolari e di vita sociale, cantieristica navale e attività lavorative legate al mare, canali e calli di Venezia città molto amata dal Maestro, scorci della “montagna sacra”, distese di fico d’india, canneti e tratti palustri delle zone umide che si affacciano sul golfo dauno.
Quest’anno Franco Troiano, in particolare, ha voluto dedicare la personale di pittura al borgo storico della città, con scorci urbani e architetture che rimandano a influenze di stile catalano, quando storicamente il Regno di Napoli aveva legami diretti con la Spagna: una produzione artistica realizzata attraverso studi, acquerelli, nonché rilevamenti appositamente effettuati allo scopo di rappresentare gli aspetti morfologici (morphé “forma” e lògos “discorso”, linguaggio) e tipologici presenti nel centro storico, e soprattutto di quelle architetture settecentesche che ben legano con spaccati di vita quotidiana che l’artista sapientemente rappresenta come l’ex Palazzo Seminario, il Campanile dell’Orsini, il Palazzo delli Santi. Scene legate al mondo delle tradizioni popolari e sociali proposte con abiti al tempo delle confraternite, in cui la singolare tavolozza cromatica dell’artista, fatta principalmente di rossi e gialli vividi, evidenzia emozioni e sentimenti di un non più recente passato. Infatti, i nuovi modelli sociali stanno modificando le tradizionali tipologie, specie nella realtà contemporanea nella quale l’architettura e la vita sociale nei nuovi quartieri periferici, sorti tra la fine del secolo scorso e i primi vent’anni di questo, sembrano “guidate” da una dilagante spettacolarizzazione, producendo modelli sempre più indistinguibili fra loro.
Resta sempre l’estate con il suo calore, i suoi colori decisi, caldi che consente all’artista di realizzare scene urbane e architetture storiche luminose, con sapienti giochi di luci e ombre. Troiano, con l’uso sapiente del colore mette in evidenza, ancora una volta il trascorrere del tempo, un tempo che sembra fermarsi in un’atmosfera calda, assolata tipica di una giornata estiva della città pugliese. Non è un caso che il taglio architettonico, le viste prospettiche di alcuni edifici del borgo storico, scelti da Troiano per questa esposizione, sono l’occasione per riflettere su aspetti unici, non più replicabili della città cara a Manfredi.
Franco Sammarco