Carissime concittadine e concittadini,
la Festa Patronale in ogni città costituisce un momento importante per una comunità, che unisce la fede alla tradizione, la cultura alla storia, le generazioni di ieri a quelle di oggi, coloro che vivono in città e coloro che, nonostante i chilometri di distanza sentono vivo ancora il legame con la propria terra, coloro che sono di passaggio per un momento di riposo e coloro che, lontani dalla propria terra e affetti più cari, sono a Manfredonia per lavoro.
È un’occasione in cui una comunità si ritrova e si riconosce intorno alla devozione della Madonna, madre di tutti, attenta e premurosa, un culto che ci accomuna ai tanti paesi di mare e del nostro Gargano.
Manfredonia ha ali appesantite in questo momento, ma anche desiderio forte di tornare a volare. In questi primi mesi da Sindaco, ho avuto modo di incontrare tante cittadine e cittadini che, in ambiti e contesti diversi, nella loro quotidianità sono al lavoro per costruire una città che ci somiglia di più, perché si possa insieme spiccare il volo.
Mi piacerebbe mettere in ogni strada, in ogni angolo della nostra Manfredonia, un cartello “Sii la tua città”. Sii la città che desideri.
Essere la nostra città vuol dire camminare insieme, Istituzioni e cittadini; siamo la nostra città ogniqualvolta abbiamo cura del nostro patrimonio, ma soprattutto della vita delle persone, dei più fragili, perché nessuno possa sentirsi solo, ma incluso in un contesto, cittadino di un territorio.
“Sii la tua città”, ovvero costruisci la tua città. Lo faremo se avremo la capacità di creare una città più giusta, dove la legalità e la solidarietà sono percorsi e strumenti imprescindibili, presupposti permanenti e non legate a una emozione del momento.
Saremo la nostra città se ne cambieremo la narrazione; se l’operosa solidarietà di tante famiglie e tanti volontari non saranno casi isolati, ma fondamento per la costruzione di una rete; se l’aiuto non si ridurrà allo svolgimento di una prestazione o un servizio, ma significherà tessere fili e creare nodi saldi tra le vite.
Saremo la nostra città quando le regole della civile convivenza non saranno più percepita come limitazione alla libertà personale, bensì come opportunità di crescita e di sviluppo collettivo, capaci di migliorare la qualità della vita dei cittadini e – insieme a loro e dopo di loro – dei turisti.
Saremo la nostra città, ogni volta che sapremo ascoltarne i desideri, i bisogni e soprattutto i tanti silenzi. Saremo la nostra città se ci faremo testimoni di passione civile, di onestà, di servizio.
Voglio ringraziare quanti – tanti – si sono messi a servizio della nostra comunità per l’organizzazione di questa Festa Patronale e in particolare i numerosi operatori impegnati in questi giorni di festa ad assicurare la tutela della nostra salute e sicurezza pubblica, per permettere lo svolgimento di una Festa Patronale che sia per ognuno anche riappropriazione del proprio rapporto con la nostra città, sotto la protezione dello sguardo materno per eccellenza.
Essere la nostra città, ognuno per sé e tutti insieme, credo sia la più grande testimonianza di amore a cui oggi Manfredonia ci chiama.