Domenica 22 Dicembre 2024

La rinascita del Porto di Manfredonia sognata da Raffaello di Sabato

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C’è voluto quasi un secolo perché il sogno di un indomito e nostalgico visionario si traducesse in realtà: la rinascita del porto di Manfredonia. Era il sogno di Raffaello di Sabato, Ispettore ai monumenti, scavi e oggetti d’arte di Siponto, Ispettore bibliografico del Comune di Manfredonia, docente di storia dell’Arte e valente studioso di storia locale innamorato della sua terra, scomparso prematuramente a soli 41 anni. Attraverso il suo studio, Il Porto di Manfredonia nella vita economica della Capitanata, concepito negli anni ’30 e dato alle stampe solo nel 2008, a cura di chi scrive, con dovizia di particolari, racconta delle vicissitudini del nostro Porto, a partire dalle origini del Porto di Siponto (Sinus Sipontinus), uno dei più importanti del Mediterraneo. Un porto che finalmente potrà rinascere grazie alla imminente demolizione dei famigerati nastri trasportatori. Installati nel 1990 sul porto alti fondali per il trasporto di merci, sono costati alla collettività ben 80 miliardi di lire, con il tempo lievitati a 160, di cui 5 miliardi in tangenti elargite ad ex ministri, ex assessori regionali e comunali. In seguito, imputati per presunte tangenti in merito all’inchiesta denominata “nastri d’oro”. Dei nove imputati accusati a vario titolo di concussione, dopo un processo durato vent’anni, cinque sono stati assolti, ai rimanenti è stata confermata la condanna con la riduzione della pena (mai scontata). A breve, i nastri trasportatori saranno smantellati al fine di trasformare finalmente l’infrastruttura portuale di Manfredonia nel porto industriale, un tempo definito l’Emporio della Capitanata. Profetico e attuale, dunque quanto sostenuto da Raffaello di Sabato quando affermava che “la rinascita del porto di Manfredonia non può mancare, ne siamo certi, poiché è intimamente legata alla sua sistemazione, la quale, peraltro, sarà un fatto compiuto soltanto il giorno in cui i figli migliori della Capitanata, ammaestrati dal passato, desti e fieri della propria grandezza avranno tanta forza da scuotere il giogo dell’antico fato per rivolgere con amore al mare che oggi guardano da tergo diffidenti e tristi per colpa di chi lo volle misero e negletto, espansione commerciale, sviluppo industriale, colla pace e col lavoro fecondo, uomini più fortunati di noi vedranno in questa terra splendere col sogno realizzato da Manfredi che la notte dei secoli sfiderà siccome un faro”. Finalmente i figli migliori si sono destati dal lungo letargo. Scuotendo il giogo dell’antico fato hanno deciso di unire le forze al fine di restituire a questa meravigliosa struttura portuale il posto che si merita nella storia. Un fatto epocale, dunque, che ha visto gli attori principali riunirsi intorno ad un tavolo e tradurre il sogno in realtà, facendo sì che l’infrastruttura del porto di Manfredonia, con un investimento di 121 milioni di euro diventi il porto industriale di riferimento dell’intera Capitanata, attraverso la connessione con altri snodi. La presentazione ufficiale del progetto è avvenuta nei giorni scorsi presso il Bacino Alti fondali. Vogliamo da queste colonne ringraziare coloro che hanno reso possibile tutto questo. Il nuovo sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca, ha dichiarato: “Non c’era modo migliore per cominciare. La demolizione dei nastri rappresenta un cambio di pagina. Manfredonia è chiamata a diventare un punto di riferimento per lo sviluppo, grazie al porto, all’area industriale, alla ferrovia e all’aeroporto, ma soprattutto con il gioco di squadra delle realtà locali”.

Matteo Di Sabato

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