Non si arresta la lotta per rivendicare i diritti a poter edificare e utilizzare i terreni di cui sono proprietari nella zona della Riviera Sud di Manfredonia. I giovani imprenditori, per portare avanti le proprie istanze ed avere più voce in capitolo nelle assemblee giudiziarie e istituzionali, giovedì 18 luglio ’24, si sono riuniti per la costituzione di un’Associazione Aps presso la sala della Parrocchia San Pio a Manfredonia. Da queste colonne, abbiamo dato voce al loro grido di aiuto. Dall’incontro sono emerse le vicissitudini giudiziarie, raccontate dall’avvocato Lucio Ferrara e da Calvano Antonio, fotografo naturalista e profondo conoscitore delle suddette aree che per “errore” sono state circoscritte all’interno di un Oasi protetta da vincolo faunistico (Delibera di Giunta regionale n 1198/2021). “La nuova Oasi si estende per 588,92 ettari, dove sono presenti, in parte territori agricoli e le strutture ricettive della Zona degli Sciali della Riviera Sud di Manfredonia a forte vocazione turistica fino all’ex Daunia Risi, in cui la fauna protetta non nidifica”. Essa non fu mai notificata ai proprietari dei succitati “terreni edificabili” che continuano a pagare le imposte comunali e statali. Troppi vincoli ZPS, SIC e PAI non consente loro di alzare nemmeno un palo, bloccando ogni progetto di sviluppo economico eco-sostenibile. Continuano “Sapete quanti imprenditori erano disposti ad investire su questa costa? Tanti che inibiti dai numerosi vincoli sono andati a realizzare le strutture turistiche nel Salento. Da noi solo degrado e abbandono di rifiuti di ogni sorta. Impossibile edificare, chiediamo alle Istituzioni preposte la soppressione di tutti questi veti che stanno bloccando il turismo a Manfredonia”. Hanno fronteggiato le porte chiuse della Regione Puglia, tentando la via giudiziaria con ricorso al Tar di Bari, prima e poi opposizione al Consiglio di Stato che non si è pronunciato nel merito. Intendono proporre il ritiro dell’atto, affinché possano essere accolte le loro legittime istanze come accadde ai proprietari terrieri leccesi con sentenza del Consiglio di Stato n. 6563/2011. L’avvocato Ferrara asserisce che sono coesi e preparati “la battaglia non è terminata. Andremo alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. L’istituzione dei suddetti vincoli non trova fondamento in alcun studio scientifico e con documenti alla mano porteremo le nostre istanze alla CE che potrebbe sanzionare la superficiale amministrazione regionale e quanti abbiano strumentalizzato il progetto di tutela della “gallina prataiola” che non nidifica nella Riviera Sud e oggetto di inchieste della Procura della Repubblica”.
di Grazia Amoruso