Giovedì 26 Dicembre 2024

Poetami: serata di gala della poesia

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Una lettura a più voci di liriche di poeti sipontini

 

UNA SERATA dedicata alla poesia, alla lettura di liriche di autori manfredoniani. A proporla due istituzioni culturali di grande appeal: il Teatro Cinque e il Centro studi “Cristanziano Serricchio”. Un invito accolto con entusiasmo da un folto pubblico che ha gremito l’esplanade della Lega Navale Italiana di viale Miramare messa a disposizione dal presidente Francesco Brunetti, a diretto contatto col mare del golfo adriatico. In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla comunicazione rapida, la poesia ha conservato il suo magico richiamo. Un antidoto per i cambiamenti culturali e tecnologici che avanzano, che permette di esplorare emozioni e pensieri indefinibili.

HANNO avuto pienamente ragione Vittorio Tricarico, direttore della compagnia Teatro cinque, e Raffaela La Torre, presidente del Centro studi “Cristanziano Serricchio”, nel proporre una carrella di poeti e poesie che hanno risvegliato sentimenti mai sopiti del popolo sipontino. Dieci gli autori presentati. «Una rappresentanza ridotta di una schiera di poeti molto vasta e variegata» ha avvertito Tricarico. «La poesia è l’espressione pura della creatività umana, il mezzo efficace per preservare e trasmettere tradizioni, storie, identità culturali» ha soggiunto La Torre.

MICHELA D’Onofrio, presentando le poetesse e i poeti della serata, ha ricostruito il loro percorso poetico che copre un arco di tempo alquanto vasto, ed evidenziato lo spirito e il valore culturale oltre che la bellezza e il fascino delle rispettive liriche in lingua e in dialetto.  E dunque: Enza Armiento, Fiorenzo Fiale, Sabrina Mangano, Lina Fiale, Maria Antonietta Cocco, Raffaela La Torre, Franco Pinto, Vincenzo Di Lascia, Cristanziano Serricchio. A dare voce alle liriche, un gruppo di attori del Teatro cinque: Maria Paglione, Mimmo Metta, Maria Vocale, Damiana Nenna, Rosalba Di Tullo, Luigia Borgia, Pasquale Tricarico.

UN COINVOLGENTE momento di condivisone poetica in un contesto di dialogo artistico e umano sottolineato da una delicata colonna sonora, miscelata dal tecnico Andrea Colaianni, curata dalla chitarra di Pio Vairo.

Michele Apollonio

 

 

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