Lunedì 4 Novembre 2024

Avviato lo smantellamento del nastri trasportatori di Manfredonia

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Manfredonia attrezzato scalo marittimo della Capitanata

Fine della storia. Si è protratta per decenni tra intrighi e ombre, sfondo emblematico ad una Manfredonia che ha stentato a districarsi tra i tanti lacci e lacciuoli che l’hanno tenuta bloccata. La storia è quella dei “Nastri trasportatori”, un impianto montato sui circa tre chilometri di “passerella su palafitte” che dalla costa conduce al “porto isola” proteso nell’Adriatico. Un apparato che avrebbe dovuto facilitate il trasporto delle merci sfuse dalle navi a terra e viceversa. Non è mai entrato in funzione. Quel lungo serpentone che da tanta parte esclude il panorama sul Gargano ha… trasportato solo diatribe, vertenze giudiziarie, imprecazioni. L’ultimo intoppo quello legato ad una multinazionale che aveva chiesto di rimettere in funzione quei “nastri”. Fortunatamente nonostante alcune improvvide adesioni, il progetto si è rivelato fasullo. Ma si è all’epilogo: saranno smantellati. Anzi l’opera è in itinere.

«I lavori sono già avviati» annuncia perentorio Vito Niccoli, amministratore delegato della società consortile “Sipontum” che rappresenta l’ATI Cisa/Operazione Srl/Fincosit srl/Consorzio stabile Itm Nautilus srl. «Fra una ventina di giorni – prosegue – monteremo il ponteggio mobile e inizieremo lo smontaggio della struttura sovrastante la “passerella” che immette al porto isola».

Per l’occasione, a testimoniare la svolta attesa da tempo, è arrivato il governatore di Puglia Michele Emiliano accompagnato dal neo-commissario straordinario dell’AdSPMAM, contrammiraglio Vincenzo Leone, Direttore Marittimo della Puglia e della Basilicata Ionica, l’assessore regionale a Bilancio, Programmazione unitaria e Infrastrutture Raffaele Piemontese, l’assessore regionale ai Trasporti Debora Ciliento, il consigliere regionale Palo Campo, il presidente del Consorzio ASI, Agostino De Paolis, il comandante della capitaneria di porto Nicola Cilento, i sindaci di Manfredonia, Domenico La Marca, di Mattinata Michele Bisceglia e di Cerignola Francesco Bonito, rappresentanze di enti e associazioni economiche e culturali.

Tutti hanno espresso soddisfazione per l’eliminazione di un groppo che di fatto si è rivelato d’impiccio alla completa utilizzazione dei moli del bacino portuale, e tracciato l’avvenire del “porto isola” per il quale è avviato la realizzazione del progetto di messa in sicurezza della struttura per troppo tempo lasciata abandonata a sé stessa e della sua rifunzionalizzazione in vista del prospettato inserimento nei traffici del corridoio adriatico europeo. Un progetto complesso, ambizioso cui ha lavorato l’ex presidente dell’AspmMm, Ugo Patroni Griffi, per il quale sono a disposizione 121 milioni di euro, e fatto proprio dal subentrato Commissario straordinario contrammiraglio Vincenzo Leone.

Un porto in ascesa. I traffici nel 2023 si sono attestati sulle ottocento tonnellate di merci trafficate. E le prospettive sono allettanti. Il presidente Emiliano ha evidenziato come si sia «compiuto un emblematico passo avanti verso la valorizzazione di un riferimento di fondamentale importanza quale è il porto, avamposto attrattore di attività industriali e non solo, grazie alla sua posizione strategica nell’Adriatico e al suo potenziale di infrastrutture che ha conservato». Quali ferrovia, strade, aree industriali attrezzate che dovranno essere messe – è stato rilevato dai vari presenti – in connessione. «Occorre attivare e connettere – ha insistito il sindaco La Marca – gli asset fondamentali, vale a dire porto, ferrovia, aeroporto di Foggia. Occorre un nuovo modo di fare politica, i vari enti locali devono essere coinvolti in una strategia di sviluppo mirato del territorio. Il porto di Manfredonia quale sbocco operativo a mare della Capitanata e oltre».

 Michele Apollonio

 

 

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