Creare comunità e senso di appartenenza, partendo dalla storia del proprio territorio e stimolando la fantasia e la creatività dei ragazzi attraverso il gioco. È uno degli intenti di “NEMO (Natura ed Educazione per nuovi MOdelli partecipativi): la comunità educante di Borgo Bambino”, progetto selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Per sperimentare servizi permanenti di welfare comunitario, l’associazione di promozione sociale e culturale La Traccia Nascosta APS, tra i partner di NEMO, sta realizzando dei “laboratori di comunità” durante le attività del Grest parrocchiale della Sacra Famiglia di Manfredonia che ogni anno accoglie tantissimi bambini e ragazzi per l’oratorio estivo.
“Abbiamo prima individuato le esigenze e i bisogni della comunità – spiegano Michele Sacco e Maria Grazia Trotta de ‘La Traccia Nascosta APS’ – per poi co-progettare, formare e affiancare gli educatori, con cui abbiamo condotto tre laboratori. I lavori realizzati verranno utilizzati per l’asta di beneficenza, che servirà a raccogliere fondi per l’acquisto di materiale utile alle attività della parrocchia”.
“Sono grato al progetto NEMO – dichiara Don Salvatore Miscio, parroco della Sacra Famiglia – per aver formato sia gli educatori adulti che gli animatori adolescenti, ma soprattutto per aver creato uno stile di comunità che coinvolge tutti, consentendo a bambini e ragazzi di ricevere il giusto accompagnamento anche nel momento del divertimento”.
Il primo laboratorio, intitolato “La tenda delle emozioni”, ha stimolato creatività e confronto tra i ragazzi, messi alla prova con la composizione di una fiaba sulle emozioni. Nel secondo laboratorio sulla Street Art i giovani artisti hanno realizzato, con la tecnica dello stencil, una barca su cui ognuno ha aggiunto dettagli e particolari per renderla un’opera d’arte unica. “Comunità e territorio” è invece il tema del terzo laboratorio, organizzato in collaborazione con l’Associazione ArcheoSipontum di Manfredonia, durante il quale è stata creata la stratigrafia in miniatura di un ipotetico sito archeologico.
“È stata un’esperienza davvero arricchente, racconta Davide, animatore di soli 16 anni. Prima d’ora mai nessuno ci aveva insegnato a fare comunità in maniera attiva. Lavorare in gruppo ci ha aiutato a capire noi stessi e anche gli altri”.
“Costruire una comunità educante – conclude Barbara Torraco, presidente della Patto Consulting Impresa Sociale, capofila del progetto NEMO – significa costruire un ambiente che respira un desiderio educativo comune, che abbia uno sguardo benevolo e positivo nei confronti delle nuove generazioni. Ed è proprio quello che cerchiamo di fare con NEMO, un progetto che spinge ad investire nei processi pedagogici, ad essere coraggiosi e a vivere le professioni educative come una sfida entusiasmante”.