Indifferibile la necessità di una politica ispirata ai valori della democrazia
«NEL RISPETTO della democrazia interna, dopo aver informato candidati e sostenitori, apprezzo la considerazione, ma non aderiremo ad alcuna forma di alleanza (tecnica o politica)».
È LA LACONICA, ragionata, chiara risposta data da Antonio Tasso, leader della coalizione “Manfredonia…una sfida da vincere insieme” risultata terza forza nel responso elettorale con 17,72%, a Ugo Galli competitor dell’atro finalista Domenico La Marca nel ballottaggio per la conquista della fascia tricolore, in programma domenica e lunedì prossimi. Il candidato sindaco della coalizione di centrodestra Ugo Galli aveva indirizzato all’esponente del gruppo di civiche rafforzate dal M5S, al quale chiedeva, dopo una serie di attacchi al candidato la Marca, se «Riusciamo a trovare punti di accordo per offrire una discontinuità amministrativa a cui entrambi aneliamo?».
RILEVATO in via preliminare come «Nel primo turno elettorale eravamo su fronti contrapposti: differente visione di Città, proposte operative eterogenee e diversa consapevolezza dello ‘status quo amministrativo», Tasso ricorda che «l’espressione democratica del voto scorso ha ‘chiaramente’ indicato i due contendenti nel “ballottaggio”, conferendo al sottoscritto, ed agli eventuali eletti della coalizione che mi ha sostenuto, il ruolo di ‘consigliere comunale’, evidentemente di opposizione» eppertanto «È legittimo e giusto (lo ha deciso l’elettorato) che siate tu e Domenico a contendervi la fascia di ‘Primo Cittadino» di conseguenza «noi adempiremo al compito affidatoci di ‘oppositori’» e dunque «decliniamo l’invito avanzato e comunichiamo la nostra totale neutralità alla vostra contesa elettorale: invitando i cittadini ad esercitare il proprio sacrosanto diritto/dovere di voto».
SARA’ dunque l’elettorato, come è sacrosanto che sia, a decidere sullo spareggio tra Galli e La Marca che a quanto pare hanno affrontato in modalità del tutto diverse (La Marca si è rivolto ai cittadini) una consultazione di primaria importanza che ha per posta il governo della città, per un periodo decisivo per la stabilità di Manfredonia. Il tentativo di Galli di forzare una linea che l’elettorato ha decretato chiaramente, oltre che un punto di debolezza, avrebbe comportato – viene osservato negli ambienti cittadini – uno stravolgimento nell’assetto delle due forze e nella nascita avventurosa e con tante opacità, di un nuovo soggetto con una programmazione politica-amministrativa diversa da quella propagandata in campagna elettorale.
INSOMMA, un male esempio di quella politica fino a ieri praticata abbondantemente da sinistra a destra richiamarla di continuo strumentalmente. Un termine di paragone che non regge più. Né può essere in qualche modo resuscitata. Sarebbe ora che un nuovo corso effettivo venga impresso alla politica, ma innanzitutto al modo di approcciarsi ad essa. Si reclama l’avvio di una attività amministrativa reale, concreta ispirata ai valori democratici, conscia delle effettive esigenze del territorio e della gente che vi abita, protesa alla valorizzazione delle sue risorse, pensosa di arrestare la mortificante emorragia di manfredoniani costretti a scappare per assicurarsi la propria sopravvivenza. Le motivazioni del voto conclusivo sono molto più semplici ma ben più rilevanti di quelle poste su un piatto da contrattare.
Michele Apollonio