Mi dispiace costatare, ancora una volta, lo stile discutibile degli attacchi del mio avversario. Ugo Galli, in più comunicati stampa davvero tristi e rancorosi, ha nuovamente descritto me come un burattino, come una persona che non ha la capacità e il coraggio di prendere decisioni in maniera trasparente e responsabile. Credo che queste siano accuse molto gravi che non rientrano nella dialettica politica, bensì nel dileggio personale. Anche l’attacco ai candidati della mia coalizione che potrebbero diventare consiglieri comunali è totalmente pretestuoso e violento.
Ogni singolo candidato ha una sua storia, una sua personalità, un suo mondo e un suo elettorato che non può essere ridicolizzato e sottovalutato in quel modo. Attaccare chi è stato scelto dal popolo, con un voto libero e non condizionato, è un modo poco civile e democratico di immaginare la vita pubblica di una comunità. Tutti i miei candidati sono persone specchiate, indipendenti, che risponderanno alla loro coscienza e moralità, lavorando al bene esclusivo della città.
Non risponderò a Galli evidenziando le tante ombre che affollano la sua coalizione, perché la città, oramai, ha capito chi attacca esclusivamente l’avversario e chi, ogni giorno, è fra le strade di Manfredonia per proporre la sua visione e la sua proposta di città.
Nelle ultime ore, poi, ha tirato in ballo nell’arena della campagna elettorale una vicenda delicata e dolorosa di cui nulla sa. Riprendendo l’intervista del dott. Michele Ciani, nipote di Franca Marasco, tragicamente uccisa a Foggia lo scorso 28 agosto, Galli ha strumentalizzato, nel tentativo meschino di colpire me, le parole del nipote della vittima.
Il colpevole del reato è stato ospitato, mostrando un regolare documento, in una struttura P.I.S. gestita dalla cooperativa di cui faccio parte. Si era presentato per un pronto intervento sociale e noi, per obbligo, lo abbiamo accolto per un periodo di tempo limitato. Il dott. Ciani ha dimenticato di dire che grazie alla nostra struttura le forze dell’ordine hanno potuto identificare il presunto reo e, grazie alla mia collaborazione, con gli inquirenti è stato possibile arrestarlo. La Procura di Foggia non ha ritenuto sussistente alcuna responsabilità penale della cooperativa di cui faccio parte rispetto alle condotte di questo soggetto. Strumentalizzare politicamente una vicenda così complessa e dolorosa, solamente per screditare la mia persona e il mio lavoro, credo sia un comportamento inenarrabile.
A seguito di questi attacchi scomposti e volgari che hanno trasformato la mia persona in un nemico politico da delegittimare, con una mediocre macchina del fango, devo rispedire al mittente l’invito per un confronto negli ultimi giorni di campagna elettorale.
Durante il primo turno mi sono sottoposto a ben quattro confronti con i candidati alla carica di Sindaco, due televisivi e due pubblici. Le nostre idee e le nostre soluzioni per Manfredonia sono state illustrate e descritte in quelle belle occasioni di dialogo e partecipazione. In questi quattro giorni prima del silenzio elettorale non ho voglia di spendere tempo in talk-show con chi sa solamente attaccare e denigrare l’altro. Il confronto vero, quello sui temi, le proposte e i desideri, lo sto facendo ogni giorno, da due mesi, dalla mattina alla sera, dalle periferie al centro, con i cittadini di Manfredonia, gli unici che avranno l’ultima parola su chi dovrà governare la nostra città. È il loro parere che conta, null’altro.
Auguro a Galli un finale di campagna elettorale più pulito e rispettoso di quello che ha avuto modo di proporre fino a questo punto. Ha ancora tempo, in questi giorni, di parlare del futuro di Manfredonia e non del suo avversario. La smetta, dunque, con la mitologia e con le fiabe: Manfredonia e i suoi cittadini hanno bisogno di serietà e rispetto.