Un dietrofront irto di incognite e interrogativi da chiarire
LA COALIZIONE di centrodestra di Ugo Galli e il gruppo di civiche di Antonio Tasso, verso l’apparentamento. Uno scenario ostentatamente escluso fino a ieri, ma oggi è all’attenzione dei due schieramenti accreditati rispettivamente del 25,76% e del 17,72%. La somma aritmetica dà 43,48%, in ogni caso lontana dal 46,64% realizzato dalla coalizione di Domenico La Marca che si vuole contrastare. Naturalmente il dato numerico vale poco e niente per qualificare e quantificare una liason tra due raggruppamenti che hanno espresso, nella pur caotica e dissennata campagna elettorale, orientamenti diversi a riguardo della gestione amministrativa della città. E forse non è neanche attendibile per un travaso politico delle due posizioni. Ma, si sa, in politica tutto è possibile. Anche l’impossibile. Oggi va così. Domani si vedrà.
SECONDO le voci trapelate, tra Galli e Tasso ci sarebbe un accordo che prevede l’assegnazione di due assessorati al gruppo di Tasso: si parlerebbe del Bilancio e dell’Urbanistica da conferire non a eletti nella coalizione Tasso, bensì a due professionisti esterni. L’ex candidato sindaco Tasso in veste di consigliere comunale assieme al collega Massimiliano Ritucci, siederanno in consiglio comunale a tutelare l’”accordo”.
UN RIBALTAMENTO a 180 gradi delle posizioni espresse, confermate e ribadite in pubblico comizio, da Antonio Tasso il quale ha tenuto a precisare che aderire ad eventuali apparentamenti avrebbe significato un tradimento delle impostazioni impresse alla sua proposta politica-elettorale. «Mi sono presentato come il nuovo – aveva detto con decisione – eppertanto escludo che possa attuare una qualche collaborazione con schieramenti che ritengo collegati col vecchio».
IL GIOCO è stato riaperto da Ugo Galli che ha indirizzato una lettera aperta, resa pubblica sui social, ad Antonio Tasso nella quale gli propone un “invito alla riflessone”. Completamente ignorato l’altro schieramento rappresentato da Vincenzo Di Stato (9,88%) residuo di quella coalizione di centrodestra di Gianni Rotice che ha governato per diciotto mesi.
UNA LETTERA che, in buona sostanza, è un pesante attacco «all’altra parte che si propone al governo della Città che racchiude nel proprio “cavallo di Troia” coloro che hanno creato i gravi problemi alla città»; ricorda come «tu stesso hai sottolineato il forte scetticismo su come potessero, i responsabili di dannosi atti amministrativi (ancora vigenti), essere i taumaturgici risolutori degli stessi». E chiede: «Riusciamo a trovare punti di accordo per offrire una discontinuità amministrativa a cui entrambi aneliamo?».
LA RISPOSTA non si è fatta attendere ed è nel senso innanzi riferita. Non è dato conoscere quali siano, nella loro completezza, gli accordi intercorsi tra Galli e Tasso. Anche se è una pratica consolidata, gli apparentamenti di occasione sono sempre guardati con sospetto. Naturalmente la proposta dovrà affrontare il vaglio dell’elettorato, giudice inappellabile di qualsiasi iniziativa politica che riguardi i cittadini e la città. Giusto l’ammonimento del proverbio: “Il politico propone l’elettore dispone”.
Michele Apollonio