Domenica 24 Novembre 2024

Le preferenze alle Europee 2024: exploit per Vannacci, Ilaria Salis e Antonio Decaro. Passano Cecilia Strada e Mimmo Lucano

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Nella coalizione di centrodestra Forza Italia supera la Lega con il 9,7 per cento contro il 9,1 per cento del Carroccio. Deludente il risultato del Movimento 5 Stelle che scende sotto una percentuale a due cifre (9,9 per cento). Un successo invece per Alleanza verdi e sinistra che grazie alla candidatura di Ilaria Salis va oltre il 6,6 per cento. Non superano invece la soglia del 4 per cento i riformisti al centro, sia gli «Stati Uniti d’Europa» di Renzi e Bonino, ferma al 3,7 per cento, che in quella della lista «Siamo europei» di Calenda al 3,3 per cento.

 

Giorgia Meloni, come era facile pronosticare è la primatista assoluta di consensi personali: si prepara a superare i 2 milioni di preferenze (nella circoscrizione del Nord Ovest ha ottenuto 582.565 voti, 379.253 nella sola
Lombardia), essendosi schierata come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni. La premier però cederà il suo seggio ad altri componenti della liste e nonostante l’ottima performance personale non avvicina il primato di consensi personali stabilito da Silvio Berlusconi nel 1999: tre milioni di voti. «Giorgia» di fatto cannibalizza gli altri componenti delle liste di FdI, lontanissimi in fatto di voti personali.

Molto attesa, in casa Lega ma non solo, il risultato di Roberto Vannacci: il generale stacca tutti, superando il mezzo milione di consensi con record nella circoscrizione Nord Ovest.

Nel Pd spicca – ma in negativo – l’esperimento di Marco Tarquinio: l’ex direttore di Avvenire, schieratosi su posizioni apertamente pacifiste ma anche molto critico in materia di diritti per le coppie omosessuali, rischia di non essere eletto. Nella circoscrizione Italia centrale Tarquinio non va oltre le 27.000 schede ed è sopravanzato da altri sei compagni di partito. Al contrario gli elettori dem hanno premiato l’altra candidatura «esterna», quella di Cecilia Strada: al Nord Ovest la figlia del fondatore di Emergency raccoglie 235.000 voti e supera nettamente il secondo arrivato, il sindaco uscente di Bergamo Giorgio Gori.

La giornalista Lucia Annunziata è stata invece eletta all’Europarlamento nelle liste del Pd. È quanto fa sapere Youtrend in un post sul suo account X. In base ai calcoli risulterebbe eletto anche il sindaco uscente di Firenze, Dario Nardella.

Al contrario emerge, sempre nel Pd, l’exploit del sindaco di Bari Antonio Decaro, al centro di una polemica dai risvolti giudiziari durante la campagna elettorale. Un inciampo che non ha intaccato la popolarità del candidato, a cui l’elettorato ha attribuito nella circoscrizione dell’Italia meridionale ben 482.900 voti. Decaro trascina l’intero partito a un risultato sorprendente: la Puglia diventa la seconda piazzaforte «rossa» dopo l’Emilia Romagna e prima della Toscana. Il primo cittadino di Bari prende il doppio dei voti dell’altra big in lista, Lucia Annunziata e quattro volte tanto Pina Picierno, parlamentare uscente in casa dem.

Elly Schlein, candidata al Centro e nelle Isole non supera i 200.000 voti; fa meglio della segretaria Stefano Bonaccini che nella «sua» Emilia porta a casa 380.000 preferenze.

Altro nome che ha animato la campagna elettorale è stato quello di Ilaria Salis. L’attivista che si trova ai domiciliari a Budapest ha indubbiamente contribuito al successo della lista Verdi-Sinistra: quando mancano ancora i dati di poche centinaia di sezioni, l’attivista supera i 164mila voti nelle due circoscrizioni dove è candidata con Avs, il Nord-Ovest, dove è capolista, e le Isole.

In Forza Italia il recordman delle preferenze è Antonio Tajani (ma resta sempre sotto quota 100.000 nelle circoscrizioni in cui è sceso in lizza, tranne che nel Mezzogiorno, punta di 130.000). A Nord Ovest non brilla Letizia Moratti (ma è terza con 36.000 voti) mentre l’endorsement dell’ultima ora di Umberto Bossi a favore dell’ex leghista Marco Reguzzoni non sortisce effetti miracolosi: 6.700 voti, troppo poco.

Non è servito alla causa, invece, il risultato personale di Matteo Renzi: l’ex premier ha richiamato sul suo nome 150.000 preferenze ma la lista Stati Uniti d’Europa resta al di sotto della soglia di sbarramento del 4%

Nel M5S l’unico nome ad emergere è quello dell’ex presidente Inps Pasquale Tridico, capace di assommare nella circoscrizione Sud 115.000 preferenze.

fonte: corriere.it

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