Probabilmente è l’apostolo di Gesù Cristo più popolare ma anche più discusso. La sua storia è ben nota: tradì con un bacio il suo Maestro dietro compenso dei famigerati trenta denari, per poi pentirsene al punto di cercare la morte impiccandosi ad un albero. Giuda Iscariota è il suo nome, universalmente sinonimo di tradimento, infedeltà. È una figura che ha stimolato un’ampia gamma di riflessioni filosofiche, moralistiche e letterarie. La sua complessità continua a ispirare dibattiti e interpretazioni, rendendolo un personaggio centrale nella comprensione delle dinamiche del tradimento, del pentimento e della redenzione. È uno dei personaggi più controversi della storia e della letteratura. Raffigurato come l’incarnazione del male nei Vangeli; dato in pasto a Lucifero nella Divina Commedia di Dante Alighieri; fino a modi più sfumati nelle interpretazioni moderne: da una forma di sacrificio di Borges, a una visione più umanizzata di Bulgakov. La tendenza, evidenziata anche nei film e nelle opere teatrali, è quella di configurarlo in un contesto psicologico. Fra i letterati che si sono occupati e studiato l’intricata figura di Giuda Iscariota, c’è anche Joseph Tusiani, originario di San Marco in Lamis, emigrato dopo la laurea a New York, dove ha lasciato una impronta significativa nella letteratura italo-americana: poeta, scrittore e traduttore di notevole importanza, noto per la straordinaria padronanza di quattro lingue: italiano, inglese, latino e dialetto sammarchese. Una carriera di grande e prestigioso impegno accademico e letterario espressa tra la Columbia University, la Fordham University, il Lehman College delle City University di New York. Tra le migliaia di opere (poesie, romanzi, traduzioni di grandi classici) scritte nelle varie lingue praticate da Tusiani, c’è anche il poema, in versi e in prosa, dedicato a “Giuda l’apostolo ignorato”, nel quale affronta la figura biblica di Giuda Iscariota, che il mondo annovera come il discepolo che tradì Gesù Cristo, offrendone una visione lontana dagli stereotipi correnti. Un’opera che invita alla riflessione. Il Centro studi “Cristanziano Serricchio” (altro grande letterato nostrano) gli ha dedicato una serata di riflessioni nell’ambito degli “Incontri con l’innovazione”, alla presenza del curatore del libro nonché fertile editore delle opere di Tusiani (ma non solo), Antonio Motta, e dal magistrato onorario Antonio Daniele. La presidente del Centro studi Serricchio, Raffaella La Torre, ha introdotto l’eclettico argomento osservando come «il racconto e l’interpretazione della vicenda di Giuda Iscariota, non riguardi solo il personaggio più controverso dei Vangeli, ma l’intera umanità con le sue debolezze e l’anelito a ri-nascere». Con la riconosciuta maestria linguistica e la sua profondità emotiva, Tusiani evidenzia il profondo conflitto interiore di Giuda e la sua lotta con il senso di colpa e il desiderio di perdono. Tusiani propone, attraverso una accorata analisi psicologica, una visione umanizzata del personaggio ben oltre la condanna della storia. Il tradimento di Giuda analizzato come dramma umano, pieno di dubbi e di tormenti che aprono alla redenzione, alla prospettiva del perdono. Tra noi più non si tace. Ormai ciascuno/ sa di ciascuno. E tu lo sai che siedo/ con te, ch’io spezzo pane, e so l’arcano/ segreto delle viti, e quanto/ natura in un sorso si fa Dio. È la visione umana e meno convenzionale del traditore biblico, di Joseph Tusiani.
di Michele Apollonio