Non è vicino alla ndrangheta calabrese
Il Tribunale di Foggia in composizione monocratica, con sentenza del 24 maggio scorso, ha riconosciuto la estraneità dell’imprenditore foggiano Alessandro Di Bella dalle affermazioni diffamatorie di contiguità con la «ndrangheta calabrese» diffuse da un giornale locale.
«È stata fatta verità – ha dichiarato l’avvocato Pierpaolo Fischetti, difensore di Di Bello – contro chi mistifica i documenti e distorce in maniera seriale storie e uomini, soprattutto, della nostra provincia. Nel caso di specie l’attiguità dell’imprenditore Alessandro Di Bello alla ndrangheta è risultata notizia infondata. Peraltro il mio assistito, persona incensurata, è sottoposta ad un procedimento, in primo grado, che è ancora in fase di giudizio dove l’accusa ipotizzata – e sottolineo quest’ultimo verbo – a suo carico non risulta avere alcuna connessione con consorterie criminali e ancor meno con quelle calabresi. Non solo: scrive il giudice: “la notizia, così come riportata nell’articolo, non appare corretta nella sua esposizione nemmeno dopo aver letto la relazione prefettizia».
m. ap.