Il Governo ha deciso di opporsi alla volontà dei pugliesi e di sottrarre ai Comuni la gestione del bene pubblico più prezioso: l’acqua.
La scelta di rinviare alla Corte Costituzionale la legge regionale sulla gestione futura delle reti idriche è frutto della volontà del centrodestra, del ministro Raffaele Fitto e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di consegnare nelle mani dei privati una delle più grandi ed efficienti aziende pubbliche d’Italia. Per quale motivo? Nessuno è in grado di spiegarlo e di comprenderlo.
Noi sappiamo solo che il Governo ha scelto di attribuire priorità ad errate e formalistiche interpretazioni delle norme, piuttosto che alla volontà del Consiglio regionale e dell’assemblea dei sindaci della Puglia fattisi portavoce delle cittadine e dei cittadini pugliesi.
Vogliamo che l’acqua sia un bene pubblico gestito da una società con una governance pubblica. E faremo tutto quanto in nostro potere per farlo comprendere ed accettare a Giorgia Meloni, Raffaele Fitto e a chiunque, nel centrodestra, è pronto a svendere beni e patrimoni di proprietà delle pugliesi e dei pugliesi.